Questo discorso di Harrison Ford non riguarda le proteste pro Palestina
In un video molto circolato recentemente sui social si vede l’attore Harrison Ford parlare di «persone in prima linea», e di un «movimento che scuote il mondo» invitando chi lo ascolta a farsi da parte e lasciare spazio a queste persone in un toccante discorso che molti di coloro che lo condividono sui social sostengono sia riferito alle proteste pro Palestina che hanno effettivamente avuto luogo in molte città del mondo negli ultimi mesi. Tuttavia il discorso di Harrison Ford non riguarda le proteste pro Palestina, bensì i movimenti per il clima e la protezione della foresta amazzonica. Vediamo nel dettaglio come si è diffusa l’informazione falsa.
Per chi ha fretta:
- Nel video sono state inserite clip che mostrano le proteste pro Palestina, facendo credere che Ford si riferisca a loro.
- In realtà, il discorso di Harrison Ford non riguarda le proteste pro Palestina, ma i movimenti per il clima e la conservazione della foresta amazzonica.
- Il video originale non ha le clip delle proteste.
Analisi
Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge:
Parole coraggiose sull’unione della gioventù universale contro il genocidio commesso da Israele contro il popolo palestinesethe Protests!! Harrison Ford ‘attore, produttore cinematografico, film e televisione americani’
Quello cha ha detto Harrison Ford non riguarda le proteste pro Palestina
Nel filmato si sente Harrison Ford dire le seguenti parole: «The people on the front lines, the people on the ground, people with their feet in the mud, our efforts will have effect. We will make great progress and we are not alone. There is a new force of nature at hand stirring all over the world. They are the young people whom frankly we have failed. Who are angry, who are organized, who are capable of making a difference, they are a moral army and the most important thing that we could do for them is to get the hell out of their way».
Ovvero, in italiano: «La gente in prima linea, la gente a terra, la gente con i piedi nel fango. I nostri sforzi avranno effetto. Faremo grandi progressi e non siamo soli. C’è una nuova forza della natura a portata di mano che si agita in tutto il mondo. Sono i giovani che francamente abbiamo deluso. Che sono arrabbiati, che sono organizzati, che sono capaci di fare la differenza, sono un esercito morale e la cosa più importante che potremmo fare per loro è toglierci di mezzo».
Harrison Ford e i movimenti per il clima
Il video è stato montato inserendo – mentre l’attore pronuncia il proprio discorso – le immagini delle proteste pro Palestina in diverse città del mondo, dando l’impressione che siano proprio i movimenti che chiedono un cessate il fuoco l’oggetto delle parole di Ford. In realtà, però, sono altri i giovani manifestanti a cui si riferisce l’attore. Lo si può comprovare guardando il video originale, in cui non ci sono immagini di copertura. La parte oggetto di verifica arriva a 5’05”. Dal tema del video è chiaro che Ford si riferisca alle proteste per il clima. Il titolo del video è: Harrison Ford on the importance of rainforests at the UN Climate Action Summit 2019. Il video è stato pubblicato il 23 settembre 2019, un anno dopo le prime proteste dei Fridays for Future, iniziate nell’autunno del 2018, ma esplose tra marzo e maggio del 2019, come riportava il Guardian. Oltre alle proteste, c’è un chiaro riferimento a tutti i movimenti ambientalisti che concretamente scendono sul campo per migliorare la situazione, come avviene per la conservazione dell’Amazzonia. Soprattutto, nell’originale non ci sono le immagini delle poteste pro Palestina.
Conclusioni
Circola il video di un discorso di Harrison Ford riguardante «persone in prima linea» e un «movimento che scuote il mondo», invitando tutti a lasciar loro spazio. Nel video sono state inserite clip che mostrano le proteste pro Palestina, facendo credere che Ford si riferisca a loro. In realtà, il discorso di Harrison Ford non riguarda le proteste pro Palestina, ma i movimenti per il clima e la conservazione della foresta amazzonica. L’originale non ha le clip delle proteste.
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