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Roma, pensionato uccide la moglie a colpi di pistola: «Non è stato un errore. Avevo paura di deluderla»

Le parole dell'uomo in aula: «Ignorava che non avessi pagato i contributi alla donna di servizio, la nostra crisi economica, i debiti che contraevo anche per mantenere il suo stile di vita»

Il 19 giugno 2022, il 76enne Piero Bergantino e sua moglie, Caterina d’Andrea, decidono di fare una gita fuori porta. Quando tornano a Roma, nella loro abitazione in via Pietro Mascagni (quartiere Africano), lei inizia a dedicarsi alle faccende domestiche: fa la lavatrice, cucina. Poi, entrambi si mettono a letto a vedere la tv, e lei si addormenta. Non si sveglierà più: Caterina d’Andrea, 72 anni, è stata uccisa con due colpi di pistola. Oggi, 14 maggio 2024, per la prima volta Bergantino, ex assicuratore ma anche ispettore della Lega Calcio per molto tempo, ha ammesso di averla uccisa intenzionalmente: «Non sopportavo l’idea di deluderla. E avevo intenzione di togliermi la vita subito dopo, ma non ho avuto il coraggio».

La vicenda

L’anziano andò dai carabinieri a costituirsi il giorno dopo l’accaduto, il 20 giugno 2022. Ma in quell’occasione aveva offerto una versione decisamente diversa: «Ho rimosso la pistola da sotto il cuscino, dove la tengo da anni per via dei furti subìti, ed è partito un colpo per errore. Uno sparo devastante. Mia moglie era in condizioni disperate. Ho perso la testa. Il secondo colpo l’ho sparato per non farla soffrire. Sono disperato», aveva dichiarato. Oggi, davanti ai giudici della Corte d’Assise romana, ha invece spiegato: «Negli ultimi tempi era cambiata la nostra posizione economica, stavamo cambiando casa, e non potevamo far fronte a tutto. Sapevo che le avrei dato una grossa delusione». Ha spiegato infatti che era imminente un trasloco: su loro pendeva uno sfratto per morosità. «Ma questo mia moglie non lo sapeva. Così come ignorava che non avessi pagato i contributi alla donna di servizio, la nostra crisi economica, i debiti che contraevo anche per mantenere il suo stile di vita… E tutta una serie di situazioni», ha aggiunto Bergantino.

«Volevo autoconvincermi»

«Non volevo darle una grossa delusione, non volevo che perdesse il tenore di vita a cui era stata abituata, grazie a me e al mio lavoro. Non avremmo potuto affrontare il trasloco, né finire di pagare i lavori a casa. Lei sarebbe venuta a conoscenza di una realtà molto diversa rispetto a quella che conosceva. Se ne sarebbe accorta presto», ha dichiarato l’uomo. Scoppiando anche a piangere nel corso del suo racconto: «Oggi vivo di incubi: mi manca mia moglie, mi manca la mia famiglia. La prima versione, quella secondo cui è stato un errore, l’ho raccontata anche a me stesso. Oggi riesco a capire la gravità di quello che ho fatto, ma per molto tempo volevo convincermi che fosse stata una disgrazia».

(in copertina foto 7684951 © Mb2006 | Dreamstime.com)

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