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Duello tv Schlein-Meloni, da Agcom il via libera «solo se accetta la maggioranza dei partiti»

15 Maggio 2024 - 21:27 Massimo Ferraro
La risposta del Consiglio dell'autorità dopo i dubbi sollevati dalla Commissione di vigilanza e da diversi esponenti politici

Il duello televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein in vista delle elezioni Europee di giugno si potrà fare purché il «format sia accettato da una larga maggioranza delle liste in competizione elettorale». Lo dice l’Agcom, investita della vicenda dalla Rai, dalla presidente della Commissione Vigilanza Barbara Floridia e tenendo conto della segnalazione di Michele Santoro. Ma anche dell’interessamento delle altre emittenti televisive, che dopo l’annuncio del confronto giovedì 23 maggio ospitato da Bruno Vespa e le proteste degli altri esponenti politici – Giuseppe Conte ad Antonio Tajani, da Carlo Calenda a Matteo Renzi -, si sono fatte avanti per ospitare l’appuntamento. Secondo Floridia il modello del faccia a faccia proposto da RaiUno rischiava di violare le regole sulla par condicio prevista dalla Delibera dello scorso 9 aprile. Così è stato il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a esprimersi sulle perplessità dei diversi attori coinvolti. «La disciplina sulla par condicio», spiega l’autorità, «prevede che qualora la Rai o le emittenti nazionali private intendano trasmettere trasmissioni dedicate al confronto devono assicurare una effettiva parità di trattamento tra tutti i predetti esponenti, oltre che nell’ambito della medesima trasmissione, anche nell’ambito di un ciclo di più trasmissioni dello stesso programma, organizzate secondo le stesse modalità e con le stesse opportunità di ascolto». E prosegue: «Occorre quindi valutare la sussistenza del rispetto del principio di parità di trattamento in funzione delle modalità di esecuzione e collocazione delle trasmissioni. Nel caso specifico, la parità di trattamento può essere garantita dall’offerta a tutti i soggetti politici della medesima opportunità di confronto». Il format deve essere però approvato e condiviso anche dalle altre liste liste, almeno dalla maggioranza, e già Tajani ha spiegato di preferire un «confronto all’americana», con tutti i candidati coinvolti contemporaneamente. «Eventuali spazi compensativi», conclude la nota, «per coloro che dovessero rinunciare al format dei confronti dovranno essere organizzati nel rispetto dei principi previsti dalla citata normativa e in particolare del principio delle stesse opportunità di ascolto».

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