Emanuele Pozzolo e i 40-50 mila euro chiesti da Luca Campana per ritirare la querela sullo sparo di Capodanno

Il deputato gliene aveva offerti 10 mila: l’accordo è saltato

Prima di farsi interrogare dal gip nell’indagine sullo sparo di Capodanno a Rosazza e accusare Pablito Morello, il deputato sospeso di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo ha cercato di trovare un accordo con l’uomo ferito dallo sparo della sua North American Arms LR22. Ma non ci è riuscito. Per una questione di soldi. L’edizione torinese di Repubblica fa sapere che circa tre settimane fa l’avvocato Andrea Corsaro, che assiste Pozzolo, ha contattato il collega Marco Romanelli che segue Campana. Per proporgli la somma di 10 mila euro per risarcirlo – senza ammettere nulla, come si fa in questi casi – per chiudere il caso in cambio del ritiro della querela. Ma il genero di Morello ha chiesto invece 40-50 mila euro. E così l’accordo è saltato. Solo successivamente quindi Pozzolo si è presentato davanti ai magistrati per accusare Morello di aver sparato con la sua pistola.


La dinamica

«Non ho detto subito che a sparare fu Morello – ha detto Pozzolo ai pm – perché davo per scontato che, visto che era stato sentito molte volte, avrebbe raccontato tutto, visto che si è trattato soltanto di un incidente». Anche la dinamica del fatto, che il deputato ha spiegato agli inquirenti, è rimasta più o meno la stessa: «Nella confusione Morello faceva battute sulla dimensione del revolver. Pensava che fosse un accendino. Gli dissi più volte che era un’arma vera, di fare attenzione, ma lui ha armato la pistola alzando il cane. Ed è partito accidentalmente un colpo».


La replica di Morello

Intanto arriva attraverso La Stampa la replica di Morello all’accusa di Pozzolo: «Dopo quattro mesi si commenta da solo. Comunque aspetto di sapere cosa mi dirà la procura, visto che sta accusando un ufficiale di polizia giudiziaria, in servizio, presente sul posto». Morello a Rosazza era di scorta a Delmastro, presente alla festa alla Proloco, e sarebbe stato il più vicino a Pozzolo al momento dello sparo, quando un proiettile calibro 22 ha colpito la gamba di Campana. Pozzolo aveva sempre negato di aver premuto il grilletto, ma ha parlato con i magistrati solo pochi giorni fa. Morello invece aveva raccontato agli inquirenti di aver preso la pistola dopo lo sparo e di averla messa in sicurezza su una mensola.

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