Femminicidio Giulia Cecchettin, Turetta verso il processo: «L’ha uccisa con crudeltà e premeditazione»

I capi d’imputazione formulati dalla procura di Venezia comprendono anche il sequestro di persona e l’occultamento di cadavere

È ormai chiusa l’inchiesta sul femminicidio di Giulia Cecchettin. La procura di Venezia si appresta a chiedere il rinvio a processo per Filippo Turetta, l’ex fidanzato della 22enne di Vigonovo e reo confesso del delitto. Il capo d’imputazione formulato dai giudici è di «omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi continuato e occultamento di cadavere». A riferirlo ai giornalisti oggi, mercoledì 15 maggio, è il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi. Turetta fu individuato e arrestato in Germania lo scorso novembre, dopo aver ucciso Cecchettin, quindi trasferito in Italia, nel carcere di Verona, in forza di un mandato di arresto europeo.


Durante l’interrogatorio fiume, durato più di 9 ore, lo studente aveva ammesso di aver ucciso la giovane. Sono ancora in corso le verifiche aggiuntive sulla Fiat Grande Punto, richieste dalla procura e in capo ai Ris di Parma. Gli ultimi rilievi hanno portato alla scoperta di una copiosa quantità di sangue sul sedile posteriore del veicolo. Ma sarà necessario un ulteriore approfondimento per chiarire con maggiori dettagli che cosa possa essere successo la notte di novembre. Sembrerebbe che – stando a quanto scrive il Corriere della Sera -, nel caso si proceda con un rinvio a giudizio, il processo inizierebbe in autunno. Inoltre, il processo potrebbe celebrarsi in Corte d’assise.


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