Ilaria Salis ai domiciliari, il padre Roberto: «La svolta è arrivata grazie alla candidatura di Avs. Per la cauzione useremo la raccolta fondi»
Sono 16 milioni di fiorini ungheresi, ovvero poco più di 40mila euro, il costo della cauzione di Ilaria Salis, che potrà andare ai domiciliari dopo che il tribunale di seconda istanza ungherese ha accolto il ricorso presentato dai legali della 39enne. È quanto riferisce il padre Roberto ospite a Otto e mezzo su La7. «Ilaria ha cercato di stimolare una raccolta fondi che ha dato buoni frutti, useremo quelli per il pagamento delle spese legali, e se non dovessero bastare interverrà la famiglia», aggiunge. Tuttavia, la famiglia è ancora in attesa di ricevere l’Iban su cui effettuare il bonifico. «Ci è stato detto che dal momento che arriva il pagamento i domiciliari diventano effettivi, spero quindi che sia una questione di poche ore. Per i domiciliari in Italia abbiamo trovato un domicilio altrimenti non sarebbe stato possibile fare la richiesta», spiega Roberto Salis. «Abbiamo già chiesto parecchie volte l’applicazione della decisione quadro 2009/829 dell’Unione europea, ma credo che sarà più veloce la procedura relativa all’immunità conseguente all’eventuale elezione», prosegue.
La candidatura con Avs
Salis ricostruisce quanto accaduto negli ultimi mesi. Dichiara di aver seguito le indicazioni del governo e del ministro della Giustizia Carlo Nordio per la richiesta dei domiciliari in Ungheria lo scorso 28 marzo. Ma – racconta – «sono stati rifiutati con sdegno, il giudice ungherese aveva già preparato il dispositivo e lo ha letto immediatamente dopo che il difensore di Ilaria ha presentato le motivazioni che sostenevano i domiciliari». Tutto, però, sarebbe cambiato con la candidatura della 39enne con Alleanza Sinistra e Verdi alle elezioni del Parlamento europeo dell’8 e 9 giugno. «Quello che è successo dal 28 marzo a oggi è che Ilaria è stata candidata da Avs alle elezioni europee. Dopodiché, guarda caso, sono arrivati i domiciliari», ci tiene a precisare Salis commentando le dichiarazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il vicepremier nelle scorse ore ha attribuito la svolta dei domiciliari «al merito dell’azione sinergica, del governo e della nostra ambasciata, che hanno lavorato intensamente, in silenzio, senza fare propaganda, senza rulli di tamburi, come abbiamo sempre fatto, come stiamo facendo con Falcinelli e con tutti».
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