Al Bano e quell’inno d’Italia criticato. La figlia Romina lo difende: «Voglio sentire voi davanti a 70mila persone cantare a cappella…»
Al Bano ha cantato ieri sera l’inno di Mameli in occasione della finale di Coppia Italia allo stadio Olimpico di Roma, tra Atlanta e Juventus. Una esibizione che non è piaciuta tanto, con critiche sui social. La figlia Romina Carrisi lo ha difeso sui suoi canali Instagram: «Voglio sentire voi cantare davanti a 70mila persone a cappella cosa combinate….» E ancora: «Delle svisature e interpretazione però tutti muti… È stato bravissimo. Punto».
Può essere che non esiste una finale di coppa Italia con un inno cantato a regola d’arte???
— Jonathan (@Sicerto1919) May 15, 2024
Ma che è sta roba?#Albano #Finale #CoppaItalia #AtalantaJuventus #Italia #Coppa pic.twitter.com/bG3CKEikQD
Intanto il diretto interessato ha replicato alle critiche in rete. Non aveva il ritorno audio, ma solo chiasso, le urla dello stadio. «E tra quelli che non sentivano niente c’ero io. In casi come questo il protagonista è sempre il calcio, la signora Palla, il vero mito è il pallone. Però mi chiedo: come mai in tutte le altre parti del mondo, quando canti l’inno nazionale, tutti si alzano in piedi in religioso silenzio e in Italia non gliene fotte niente a nessuno? Non c’è rispetto, indipendentemente da chi canta. Sono note e parole scritte per il nostro Paese: se ci sentiamo figli dell’Italia, dobbiamo alzarci e mostrare rispetto, secondo me», ha dichiarato a Repubblica. «Ripeto: non sentivo niente, n i e n t e! Sarei arrivato al ‘mi’, che è impossibile. Cioè, anni fa sì, ce l’avrei fatta. Ma non avevo un punto di riferimento, se non le urla di sessantamila persone: io non riesco a fare miracoli», ha aggiunto l’artista che promette di ritornare, anche il prossimo anno.