Inchiesta Liguria, Spinelli al gip: «Toti diceva di interessarsi, ma non faceva nulla. Signorini? Dissi: “Smetti di piangere, ti trovo un lavoro”»
Aldo Spinelli i soldi al comitato elettorale di Giovanni Toti li ha dati, perché si interessasse alla trentennale del Terminal Rinfuse, ma seguendo vie ufficiali. E comunque il governatore «non ha fatto nulla, millantava», anche se erano «diventati amici, per simpatia». Nell’interrogatorio di garanzia l’imprenditore 84enne, finito ai domiciliari nell’inchiesta che ha coinvolto anche il governatore Toti e l’ex presidente dell’Autorità portuale, Paolo Emilio Signorini, ha confermato i finanziamenti che secondo gli inquirenti sarebbero serviti a ottenere in cambio vantaggi dalla giunta del governatore. Spinelli però assicura anche che tutti i versamenti sono avvenuti alla luce del sole ma che poi Toti non è mai riuscito a intervenire sui dossier che gli interessavano: «I politici per prendere voti fanno tutto, questi qua parlano al vento». Alla giudice Paola Faggioni, l’ex patron di Livorno e Genoa ha detto che Toti «si era interessato ma è tutto regolare, tutto dichiarato, tutto ufficiale» sulle concessioni a Rinfuse, e per questo aveva dato 40mila euro al comitato «perché si era mosso, non ha fatto niente però si è mosso, ha telefonato, ha fatto». La pratica era già passata al comitato. La soluzione poi si sarebbe sbloccata solo per l’intervento del «comandante Aponte», che «ha chiamato non so chi». Insomma, Spinelli con la giudice si lamenta di aver speso un sacco di soldi con i politici, pur non riuscendo a ottenere esiti positivi sulle vicende per le quali aveva interessi: «Le cose elettorali le ho sempre date a lui (Toti, ndr): abbiamo fatto il Festival della Scienza, abbiamo fatto il Festival dei Fiori, abbiamo alle chiese dato i contributi, ho fatto la chiesa di San Lorenzo. La mano gli ho detto che gliela avrei data in campagna elettorale, è tutto documentato».
Le privatizzazioni
Così come si era rivolto «a Burlando (ex presidente di regione Liguria ed ex sindaco di Genova del Pd, ndr)» quando aveva «dei problemi», o aveva dato «soldi ufficiali a Pannella e Bonino, che non li conosco neanche». L’altro dossier sul quale Spinelli ha da ridire con il governatore è quello della privatizzazione della spiaggia di Punta dell’Olmo a Varazze, che avrebbe fatto crescere enormemente il valore degli immobili che ha costruito. «Mi sono rivolto al governatore», ammette, confermando poi il contenuto di una intercettazione in cui Toti spiega di essersi rivolto a un «suo consigliere regionale» per «trovare una soluzione». Impossibile però, perché a bloccare tutto è la normativa dell’Unione europea. «Abbiamo chiesto se si poteva usufruire facendo le cose regolarmente ma non l’abbiamo mai avuta», poi a marzo 2023 Toti avrebbe assicurato la buona riuscita dell’operazione, ma niente, «io spendo due milioni e mezzo e non mi dai un pezzo di spiaggia? Toti non ha fatto niente», si lamenta con i magistrati, «l’avrà detto per millantare. Non gli avevo promesso il finanziamento».
Un lavoro per Signorini
Sempre per il Rinfuse, gli investigatori credono che Spinelli abbia dato 40mila euro anche a Signorini. Sull’ex presidente dell’Autorità portuale, l’imprenditore racconta: «Era disperato perché gli finiva il lavoro. Gli ho detto: “Smettila di piangere, te lo troviamo un posto di lavoro”». Per i pm, gli avrebbe promesso un posto di lavoro a Roma da 300mila euro e regali per altri 100mila, una promessa – dicono gli inquirenti – per sbloccare gli affari al porto. «Signor giudice io gli ho spiegato: siamo 18 dirigenti di cui il più giovane sono io che ho 85 anni, un posto di lavoro te lo troviamo stai tranquillo, non ti preoccupare. Cosa pensi al domani? Pensa a oggi», ha detto Spinelli, «era preoccupato perché si stava costruendo una vita con la sua fidanzata, ma io gli ho detto: “Tu hai lavorato alla Banca d’Italia, al ministero dei Trasporti, hai fatto scuole in Svizzera. Gente come te non se ne trova in giro da nessuna parte professionalmente». Sui regali e le attenzioni da ospiti non paganti a Monte Carlo, Spinelli ha assicurato: «Mi sono stati vicino dopo la morte di mia moglie». Anche Toti sarebbe stato suo ospite a Monte Carlo. «È venuto al Grill», Le Grill del famoso Hotel de Paris, spiega il Corriere della Sera, «a mangiare ultimamente con la moglie, si trovava per lavoro con Briatore e anche lì non ha pagato nessuno. Al Grill credo che sia venuto questa volta e poi basta, al Beach (Monte Carlo Beach, lussuoso albergo sulla spiaggia) mai. È andato per conto suo con Briatore ma non so se in un hotel che costava meno».