«Robert, vieni qui» e poi i 5 colpi: l’attentato a Fico in Slovacchia e le accuse a Juraj Cintula: «È un uomo di Soros»
Il primo ministro della Slovacchia Robert Fico «alla fine sopravviverà». Lo ha detto alla Bbc il suo vice Tomas Taraba dopo l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto. Fico ha subito un attentato nella città di Handlova, che si trova nella Slovacchia centrale. Da lì è stato portato a Banska Bystrica. La tv ha trasmesso le immagini di un uomo in jeans ammanettato a terra. Si chiama Juraj Cintula Braň ed è fondatore del club letterario slovacco Duha. È stato lui a sparare cinque colpi di pistola verso il premier.Taraba ha detto che un proiettile ha attraversato lo stomaco di Fico e un secondo ha colpito un osso. Un testimone ha detto alla Reuters di aver sentito degli spari mentre Fico usciva da un edificio per stringere la mano a una folla di persone che aspettavano di salutarlo.
Juraj Cintula
I media slovacchi hanno riferito che l’assassino era un ex guardia di sicurezza di un centro commerciale, autore di tre raccolte di poesie e membro della Società slovacca degli scrittori. Il sito di notizie Aktuality.sk ha scritto che era titolare legale di una licenza di armi. Quando Fico è uscito tra la folla Juraj Cintula gli ha gridato: «Hey Robert, vieni qui». Quando il premier si è fatto avanti per stringergli la mano ha tirato fuori l’arma e ha cominciato a sparare. Originario di Levice, nel sud della Slovacchia, a 130 chilometri dalla capitale Bratislava, Cintula è un supporter di Slovacchia Progressista, partito liberal che ha sostenuto l’elezione della presidente della Repubblica Zuzana Caputova. Sui social network Cintula criticava spesso Fico e il suo partito Smer. In un filmato diffuso ieri lo si vede ammanettato a una sedia mentre dice: «Io non sono d’accordo con le politiche del governo».
La legge bavaglio sui mass media
Cintula, spiegando le ragioni dell’attentato, parla della legge bavaglio sui mass media varata da Fico. Poi lamenta il licenziamento del giudice Jan Mazak, ex presidente del Consiglio giudiziario che si è occupato di anti-corruzione, «fatto fuori» dall’esecutivo. Da guardia giurata in un supermercato aveva sorpreso un giovane sotto effetto di droga che picchiava la fidanzata. Secondo alcune foto circolate sul web Cintula avrebbe avuto contatti con il gruppo estremista filorusso Slovenskì branci, sciolto nel 2022. Pianificava l’attentato da un mese. Il Corriere della Sera ricorda che Cintula aveva fondato nel 2016 un comitato anti-violenza. Nel suo canale YouTube con 12 abbonati lo descriveva come «un partito emergente che vuole fermare la diffusione della violenza nella società. Prevenire la guerra in Europa. Fermare il dilagare dell’odio».
«L’attentato di Soros»
Cintula nella sua quarta raccolta di versi, Efata, dedicata alle popolazioni sinti e rom di Slovacchia, chiedeva per loro «una giusta severità». Li accusava di essere «falsi ciechi che vedono benissimo e sfruttano gli Stati». Nel 2016 si era unito alla milizia dei Coscritti Slovacchi, vicina all’estrema destra e filorussa: «Giovani patrioti, che vogliono proteggere il Paese, la tradizione, la cultura» e disposti a farlo «senza attendere ordini dallo Stato». Sui social network slovacchi viene etichettato come un uomo di George Soros. E questo perché sostenitore del partito della presidente polacca Zuzana Caputova, «finanziata da Soros»: una teoria del complotto senza prove. Secondo Repubblica tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è quella secondo cui possa essere stato avvicinato da qualcuno, slovacco o straniero, che lo ha convinto ad agire.
Robert Fico
Robert Fico è tornato al potere in Slovacchia a ottobre, e subito ha messo in dubbio la sovranità dell’Ucraina e ha interrotto gli aiuti militari a Kiev. Ex membro del Partito Comunista, si è opposto alle sanzioni contro la Russia. Ma ha sostenuto anche una soluzione pacifica che rispetti l’integrità territoriale del paese. La sua coalizione di governo ha adottato un progetto di legge sulla radiotelevisione pubblica RTVS, accusata di mancanza di obiettività. La Slovacchia, membro della NATO e dell’Unione Europea, ha una scarsa storia di violenza politica. Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si sono uniti ai partner europei nell’esprimere shock e condanna per la sparatoria.
Le dimissioni
Nella sua carriera Fico si è mosso tra posizioni filo-europee e nazionaliste contrarie alle politiche dell’UE e degli Stati Uniti. Ha anche mostrato la volontà di cambiare rotta a seconda dell’opinione pubblica o delle mutate realtà politiche. Ammiratore del primo ministro ungherese Viktor Orbàn, è stato costretto a dimettersi da premier nel mezzo delle proteste di massa nel 2018 innescate dall’omicidio su commissione di Jan Kuciak, un giornalista che aveva indagato sulla corruzione nel paese.
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