Il tribunale russo sequestra 463 milioni di beni a Unicredit Russia, nuovo caso dopo Ariston: si attiva la Farnesina
Dopo il caso Ariston, spuntano guai per un’altra azienda italiana in Russia. La Corte di arbitrato di San Pietroburgo ha posto sotto sequestro conti e proprietà della controllata russa di Unicredit per un valore complessivo di quasi 463 milioni di euro. La decisione è stata presa nell’ambito di un contenzioso con RusChemAlliance, un’impresa per la produzione di gas liquido partecipata da Gazprom, il colosso petrolifero controllato dal Cremlino. La misura della Corte di San Pietroburgo riguarda Unicredit Russia e Unicredit Ag, la banca tedesca del gruppo che controlla la filiale russa. Secondo quanto riportano i media russi, la RusChemAlliance aveva presentato un’istanza non solo contro le due controllate di Unicredit ma anche contro altre banche europee, tra cui Deutsche Bank e Commerzbank AG.
Il sequestro
Il caso, spiegano fonti del ministero degli Esteri, è legato all’emissione di un «performance bond» da parte di Unicredit e delle altre banche su un contratto stipulato tra RusChemAlliance e il consorzio Linde per la costruzione di un impianto di trattamento del gas. Il consorzio Linde si è tirato indietro dall’impegno a causa del regime di sanzioni introdotto dall’Unione Europea, ma la società russa ha preteso il pagamento delle garanzie da parte delle banche. Queste hanno fatto sapere che non intendevano effettuare i pagamenti, perché questi avrebbero violato le misure restrittive decise da Bruxelles. A quel punto, la contesa si è spostata in tribunale, dove è stato disposto un sequestro conservativo di asset Unicredit per un valore di 463 milioni di euro.
La riunione alla Farnesina
La vicenda in cui è rimasta coinvolta Unicredit, uno dei più importanti istituti di credito d’Europa, ricorda quanto accaduto poche settimane fa alla Ariston Thermo Group, una controllata del gruppo Ariston che Mosca ha deciso di trasferire in amministrazione temporanea a un’impresa del gruppo Gazprom. La Farnesina ha fatto sapere che sta seguendo il caso di Unicredit e che la questione sarà discussa nella riunione di lunedì 20 maggio nell’ambito del «tavolo Russia», attivato dal ministro Antonio Tajani con le aziende e le istituzioni impegnate nel mercato russo.
In copertina: Il palazzo di Unicredit a Milano (ANSA/Daniel Dal Zennaro)
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