La tregua olimpica di Macron non convince Zelensky: «Abbiamo già avuto un cessate il fuoco, con la Russia non funziona molto bene»
Non convince la «tregua olimpica» tra Russia e Ucraina suggerita da Emmanuel Macron. La proposta del presidente francese è stata tra i punti di cui hanno discusso Vladimir Putin e Xi Jinping nel loro colloquio in Cina. «Sì, il presidente Xi Jinping me ne ha parlato. Abbiamo discusso della questione», ha ammesso il presidente russo senza fornire altri dettagli. Per quanto riguarda invece la guerra sul campo, Putin ha precisato che l’invasione delle truppe russe nella regione di Kharkiv punta a creare «una fascia di sicurezza» in Ucraina per fermare gli attacchi sulla regione russa di Belgorod.
La chiusura di Zelensky
La proposta di Macron di arrivare a un cessate il fuoco in concomitanza con l’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi è piaciuta Pechino. A frenare sulla possibilità di un accordo è invece Volodymyr Zelensky. «Abbiamo già avuto un cessate il fuoco, ma con questo nemico non funziona molto bene», ha detto il presidente ucraino in un’incontro con i giornalisti. Zelensky si è mostrato scettico nei confronti della proposta di Macron e ha aggiunto: «Chi registrerà che durante il cessate il fuoco le loro forze non si avvicineranno a noi? Un cessate il fuoco non impedisce ai mezzi militari di avvicinarsi e poi lanciare un’offensiva. A me sembra una storia morta». A dirla tutta, nemmeno Putin sembra pienamente in linea con la proposta francese. Secondo il presidente russo, i principi del Movimento Olimpico – compresa un’eventuale tregua – sono «giusti», ma il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) li sta «violando» escludendo la Russia dalle competizioni sportive internazionali. «Stanno politicizzando lo sport e ciò è inammissibile», ha attaccato Putin.
Le trattative di Istanbul
Per quanto riguarda invece i negoziati di pace, la bozza di accordo tra Russia e Ucraina delineata alle trattative di Istanbul nel marzo del 2022 potrebbe essere la base per nuovi negoziati tra Mosca e Kiev. A riferirlo è lo stesso Putin, in un incontro con i giornalisti russi nella città cinese di Harbin. Il capo del Cremlino ha ricordato la bozza d’intesa sulla quale Kiev e Mosca avevano cominciato a discutere in un incontro a Istanbul nel marzo del 2022. Al tempo, ha precisato, la Russia aveva accettato di ritirare le sue truppe dalla regione di Kiev, ma subito dopo gli ucraini «si sono ritirati dal processo negoziale». Alcuni mesi fa, il capo negoziatore ucraino a Istanbul, David Arakhamia, aveva detto che Kiev aveva deciso di lasciare per diversi motivi, tra cui anche le pressioni dell’allora premier britannico Boris Johnson. «Siamo stati ingannati», ha dichiarato Putin, «e ora dobbiamo capire quanto e di chi possiamo fidarci, e stiamo analizzando tutto quello che succede in questa direzione». Nella bozza di Istanbul erano presenti diversi meccanismi per la sicurezza dell’Ucraina con garanzie fornite da diversi Paesi, tra cui l’Italia. Era previsto un congelamento del conflitto, con il procedere, di pari passo, dei negoziati sul futuro della Crimea e del Donbass.
In copertina: L’incontro tra Emmanuel Macron e Volodymyr Zelensky all’Eliseo del 16 febbraio 2024 (EPA/Thibault Camus)
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