Chico Forti è tornato in Italia, le prime parole al Tg1: «Lo sognavo ogni giorno. Sono innocente». Meloni: «Fiera del lavoro del governo»
«Ho sognato ogni giorno questo momento». Sono le prime parole pubbliche pronunciate da Chico Forti, il 65enne trentino tornato oggi dagli Usa in Italia dopo 24 anni di detenzione in Florida. Forti, che dovrà ora proseguire a scontare la sua pena in carcere a Verona, ha parlato al Tg1 delle 20. Nell’intervista, l’uomo ha ribadito per l’ennesima volta di ritenersi innocente in relazione alla condanna che sta ancora scontando per omicidio. «Dovevo dichiararmi colpevole per avere l’estradizione, è l’unico motivo per cui l’ho fatto», ha detto Forti parlando dal carcere di Rebibbia, dov’è ora, in attesa di trasferimento a Verona. Polo e pantaloni beige e polo, il 65enne si è commosso commosso durante l’intervista per il rientro in patria inseguito tanto a lungo. «È la ragione per cui sono riuscito a tenere duro: rientrare in Italia, anche qui dentro, è un passo positivo. Cambia tutto, dalla notte al giorno (rispetto al carcere a Miami, ndr): il personale, la direttrice, le guardie che mi hanno accolto, i vestiti che indosso, sono italiani, non ho le manette, è un’altra atmosfera». Quanto al futuro, Forti ha detto di vedere «sempre il bicchiere mezzo
pieno, sono positivo. Accetto questo passo, so che è obbligatorio». Infine il pensiero a chi gi è stato sempre accanto e l’ha aiutato a sfuggire finalmente al carcere Usa «È per mia madre che mi sono mantenuto così, spero di poterla visitare presto. Ringrazio tante persone: mio zio, Giorgia Meloni, un personaggio fantastico, tutto il governo mi ha aiutato, anche Andrea Bocelli».
La gioia della premier
A dare il benvenuto al detenuto in Italia oggi è stata proprio la premier Giorgia Meloni: «Chico Forti è tornato in Italia. Fiera del lavoro del Governo italiano. Ci tengo a ringraziare nuovamente la diplomazia italiana e le autorità degli Stati Uniti per la loro collaborazione», ha detto Meloni nell’accogliere il 65enne, atterrato oggi a Pratica di Mare dagli Usa. L’uomo, condannato per omicidio, rientra oggi dopo la lunga detenzione negli Stati Uniti. Il 16 maggio era stato rilasciato dal carcere di Miami e la premier aveva annunciato il suo ritorno il primo marzo scorso. Nel 2020 a promettere il ritorno in Italia di Forti era stato l’allora vicepremier Luigi Di Maio. Ma poi la procedura si era interrotta. Forti dopo l’atterraggio a bordo del Falcon 2000, sarà portato in un carcere della Capitale, Rebibbia, per poi esser trasferito a Verona. La destinazione veneta deve attendere perché oggi nella struttura circondariale si è tenuta una visita di Papa Francesco. L’avvocato Carlo Delle Vedove, uno dei legali che ha seguito l’iter per il ritorno dagli Usa del 65enne trentino, dice all’agenzia di stampa Ansa che «il trasferimento in Italia di Forti è il completamento di tutte le procedure giudiziarie, intraprese davanti alle autorità degli Usa. Con Forti ci siamo sentiti l’ultima volta lunedì, era un po’ ansioso, ci sentivamo tutti i lunedì. Ringraziamo tutte le autorità italiane e americane che hanno seguito il suo caso».
Tajani: «I risultati si ottengono lavorando in silenzio»
«Si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio, senza fare polemiche, con una grande azione del governo certamente, ma anche della nostra diplomazia. E’ da quando ci siamo insediati che stiamo lavorando perché Chico Forti possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano», ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando il rientro in Italia di Forti. «Ci sembra una scelta giusta, è una scelta che tutela l’interesse di un cittadino italiano che, avendo tra l’altro un comportamento ineccepibile come detenuto negli Stati Uniti, possa continuare ad essere un detenuto modello anche in un carcere italiano», ha aggiunto il ministro.
La famiglia: «Ora il percorso è in discesa»
Il rientro di Chico Forti «è per noi una grande soddisfazione dopo una battaglia durata come una guerra punica. A noi basta che oggi sia in Italia, ora il percorso è in discesa». Queste le parole all’ANSA dello zio, Gianni Forti. «È certamente una grande gioia – ha aggiunto – e per me resta solo il rammarico di non essere riuscito a farlo rientrare prima». Lo zio ha ringraziato chi ha sempre sostenuto il caso. «Abbiamo la chance di dare una nuova vita a Chico», ha concluso.