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«Giorgia Meloni accoglie con onore un condannato per omicidio? Ingiustificabile»

20 Maggio 2024 - 06:08 Redazione
giorgia meloni chico forti
giorgia meloni chico forti
L'ex magistrato Cafiero de Raho, oggi deputato M5s: è venuta meno alla sua immagine istituzionale

«Credo che la presidente del Consiglio sia venuta meno alla propria immagine istituzionale. In passato ci sono stati presidenti del Consiglio che si sono recati in aeroporto, ma non per ricevere un condannato da un’autorità straniera, ma vittime di sequestri all’estero, rientrate con aerei di Stato». Federico Cafiero de Raho è stato magistrato e oggi è deputato del Movimento 5 Stelle. E non ha digerito l’immagine di Giorgia Meloni che saluta Chico Forti, condannato all’ergastolo per omicidio negli Stati Uniti, al suo rientro in Italia. Per Cafiero de Raho «Vanno rispettate le sentenze. È colpevole chi è condannato con sentenza passata in giudicato. La Corte d’Appello italiana ha riconosciuto la sentenza americana di condanna. Potrà poi esserci un processo di revisione, se ricorreranno i presupposti, ma fino alla sentenza di revisione, il risultato definitivo di condanna deve essere accettato».

Chico Forti e Ilaria Salis

L’ex magistrato non si spiega la disparità di trattamento tra Forti e Ilaria Salis. Nel caso della detenuta a Budapest il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva detto no a interferenze politiche nei confronti dell’Ungheria. In quello di Forti la trattativa per l’estradizione di Forti è stata condotta dal governo: Personalmente non me lo spiego, mi sembra che il padre della Salis abbia affermato che non ci sono stati passi del nostro governo. Di fronte a immagini inumane ci saremmo aspettati una sollevazione italiana ed europea. Avremmo voluto un intervento diplomatico tenace per il rispetto della dignità della persona. Dovremmo impegnarci per tutti i detenuti italiani all’estero e non solo per una persona.

Sulla possibilità della libertà condizionale per Forti, invece, De Raho afferma che «bisogna verificare qual è il contenuto del titolo di estradizione; se trova applicazione la legge italiana, dopo 26 anni di esecuzione della pena, è possibile, a seguito della valutazione del giudice, essere ammessi alla liberazione condizionale».

La giustizia al contrario

Infine, il deputato M5s dice che la vicenda è sintomatica del concetto di giustizia al contrario che guida il governo: «La normativa tende a un indebolimento del sistema di contrasto alla corruzione. Basta pensare che i reati corruttivi sono stati cancellati dall’elenco degli ostativi ai benefici penitenziari. Sta per essere abolito il reato di abuso d’ufficio, che è anche un reato spia per corruzione e mafia. Ciò avviene contro l’orientamento europeo. Ben 25 paesi su 27 hanno il reato di abuso, tra questi anche l’Italia, che adesso si sfila, tra l’altro andando contro la direttiva della Commissione Ue che auspica che tutti i paesi dell’Unione abbiano questa fattispecie».

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