«Guarda che è corruzione»: la manager della Bocconi che ha fermato Spinelli nell’inchiesta di Genova
Ivana Semeraro, manager di 49 anni, dal 2013 ha incarichi di vertice nella Icon Infrastructure Llp, fondo con sede a Londra. Laureata alla Bocconi, è originaria di Martina Franca (Taranto). Ha lavorato per Ernst & Young, Deutsche Bank, Eea Fund Management. Ma oggi è sui giornali per un altro motivo. Ovvero per il dialogo con cui ha detto no ad Aldo Spinelli, che le chiedeva di versare soldi al comitato di Giovanni Toti. «Abbiamo un po’ di problemi ad approvare la donazione», dice all’imprenditore in uno scambio. E quando lui le chiede perché, la risposta è questa: «Perché è un problema reputazionale, perché i partiti politici ovviamente fanno parte delle varie istituzioni e quindi questi pagamenti possono essere sempre un po’ (…) visti come corruzione, altre cose».
Il finanziamento
Spinelli aveva sollecitato un finanziamento di 40 mila euro alla Icon Infrastructures Llp, fondo immobiliare con sede a Londra con un patrimonio di 8 miliardi di dollari. Fino al gennaio 2023, spiega il Corriere della Sera, era proprietaria del 45% delle quote (poi cedute ai tedeschi di Hapag-Lloyd) della Spinelli srl. Che controlla la maggioranza di Terminal Rinfuse Genova, società titolare della sospetta concessione a 30 anni su cui indaga la Procura. Agli atti dell’indagine c’è l’intercettazione con cui replica a Spinelli. E quando l’imprenditore prova a obiettare: «Lo so, ma gioia, sai cosa…», Semeraro risponde: «Lo so che non è». Spinelli risponde: «Eh, vabbè, ok, ciao, grazie, ciao».
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