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Stella Di Mare, la lettera ai funerali del padre Franco: «Libri, film, ricette: il nostro dna non biologico ma emotivo» – Il video

20 Maggio 2024 - 20:28 Alba Romano
La figlia del giornalista: «Il dna che mi hai lasciato non è biologico ma emotivo. Un dna fatto di film che vedevamo insieme, di letture, delle storie scritte e lette bene, di cucina, anche se io cucino malissimo in confronto a lui ma un po' mi ha insegnato. Grazie per la fiducia incondizionata che hai avuto in me»

La basilica di Santa Maria in Montesanto trabocca di gente, che aspetta fuori in piazza del Popolo per rendere omaggio a Franco Di Mare, storico inviato e giornalista Rai morto per un mesotelioma 68 anni. Durante il funerale di questo pomeriggio, lunedì 20 maggio, nella “chiesa degli artisti” di Roma, ha preso la parola anche Stella Di Mare, figlia adottiva dell’ex dirigente della tv pubblica, che ha rivolto un ultimo messaggio al padre sottolineando il legame che li univa. «Il dna che mi hai lasciato non è biologico ma emotivo», ha detto trattenendo a stento l’emozione la 30enne, laureata in Economia, «un dna fatto di film che vedevamo insieme, di letture, delle storie scritte e lette bene, di cucina, anche se io cucino malissimo in confronto a lui ma un po’ mi ha insegnato. Grazie per la fiducia incondizionata che hai avuto in me. Mi sembravi folle ma avevi ragione tu, anche quando io mi incazzavo parecchio, perché sapevi che potevo arrivare più in là. Delle mie possibilità non mi hai mai fatto dubitare, i miei limiti me li hai sempre spostati in avanti. Le tracce di tutto questo ce le avrò dentro». La donna poi ringrazia l’affetto dei tanti presenti: «Oggi papà si sarebbe anche meravigliato di tutto questo amore che sta facendo bene anche a noi. Grazie da tutti noi. E il mio ultimo grazie è per te perché ho vissuto una vita fuori dal comune. È stato un rapporto unico». Il giornalista aveva raccontato la storia dell’incontro con Stella a Sarajevo, nel 1992, quando era solo una bambina. Si trovava in un orfanotrofio che era stato appena colpito da una granata: era l’unica bambina sorridente e gli si gettò al collo. Di Mare poi iniziò una lunga battaglia per portarla in Italia e ottenere infine l’adozione.

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