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Claudio Ranieri lascia il Cagliari (e si ritira dal calcio?): «Era il momento giusto, ricordatemi come una persona positiva» – Il video

21 Maggio 2024 - 22:52 Massimo Ferraro
Il 72enne ha annunciato le dimissioni dopo un anno e mezzo alla guida del club, che ne aveva lanciato la carriera a fine anni Ottanta

«Sono orgoglioso di voi spero di essere stato un degno rappresentante del Cagliari e della Sardegna intera. Grazie di cuore». Quelli di giovedì al Unipol Domus, ex Sardegna Arena, contro la Fiorentina potrebbero essere gli ultimi minuti di Claudio Ranieri sulla panchina di un club. Sicuramente sarà l’ultima partita da allenatore del Cagliari, la società che ne aveva lanciato le ambizioni e la carriera a fine anni Ottanta e che 18 mesi fa lo ha richiamato per compiere un piccolo miracolo. Missione compiuta per il tecnico romano del quartiere Testaccio, che nel poco tempo a disposizione ha riportato i sardi in Serie A e ha conquistato la salvezza quest’anno alla penultima di campionato. Come già aveva fatto dal 1988 per tre stagioni, quando aveva ottenuto due promozioni dalla serie C alla A. Lo scorso agosto lo aveva detto: «Il Cagliari sarà l’ultima squadra che allenerò». E ora, a 72 anni, ha deciso di fare un passo indietro un anno prima della fine del suo triennale. Non è ancora ufficiale se si ritirerà anche dal calcio. Potrebbe decidere di non allenare più un club ma aspettare l’offerta per una nazionale. «Mi sembra giusto lasciare adesso, a malincuore perché è una decisione dura, sofferta. Preferisco andare via così che magari tra un altro anno, quando le cose potrebbero non andare bene. Sapete quanta paura avessi io a tornare, mi chiedevo: “Perché macchiare i tre anni che ho vissuto qui se le cose non vanno bene?”», spiega nel video condiviso dal club sardo, «non volevo venire, lo sapete, in parecchi insistevano. Però quando lessi le parole di Gigi Riva – morto lo scorso gennaio -, che disse: “Claudio è uno di noi”, a quel punto sono tornato e ho messo da parte gli egoismi. Anche la paura, il rischio di una brutta figura, di rovinare quello che avevo fatto di buono. Pazienza. Adesso però è giunto il momento di lasciarci». Il mister, che è legatissimo anche alla Roma e in Inghilterra è ricordato per il clamoroso scudetto con il Leicester, si augura di «essere ricordato come una persona positiva»: «Una persona che ha chiesto aiuto ai cagliaritani, ai sardi, perché senza loro non ce l’avremmo mai fatta. Sul serio, nei momenti più difficili hanno creduto alle mie parole e non ci hanno mai abbandonato. I recuperi che abbiamo fatto sono stati grazie a voi. E di questo vi sarò eternamente grato perché mi avete fatto vivere un anno meraviglioso». Piena di amore e affetto la lettera della società al suo mister, che ricorda quanto fatto da Ranieri sulla panchina rossoblu e l’impresa di pochi giorni fa: «È così la chiusura di un cerchio. La permanenza in A, esattamente come 31 anni prima, è arrivata il 19 maggio, sempre in Emilia, con una giornata di anticipo. La sensazione è quella di vivere un film, uno di quelli da Oscar, che ti conquistano per la loro sceneggiatura perfetta: uno di quelli che ti fa ridere, ma che sa farti anche emozionare e commuovere. Sono lacrime di gioia e riconoscenza nei confronti di chi ha saputo scrivere tra le più belle pagine della storia del Cagliari: perché quanto fatto resterà indelebile nel cuore di ogni tifoso. Cagliari è e sarà sempre la tua casa. Per sempre grati, Mister».

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