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Il figlio di Daniela Santanchè indagato per gli abusi edilizi nella villa a Pietrasanta

21 Maggio 2024 - 05:25 Alba Romano
daniela santanchè villa pietrasanta figlio indagato
daniela santanchè villa pietrasanta figlio indagato
I vigili hanno individuato nuove irregolarità: tra queste un gazebo e manufatti in legno. Il reato ipotizzato è abuso paesaggistico

Lorenzo Mazzaro, figlio di Canio e di Daniela Santanchè, è indagato per gli abusi edilizi nella villa a Pietrasanta. Il Fatto Quotidiano fa sapere che la procura di Lucca ha aperto un fascicolo per l’immobile che si trova nel parco della Versiliana dopo i sopralluoghi dei vigili effettuati anche con un drone. Mentre per i precedenti abusi, la cui inchiesta è finita con un’archiviazione, è in arrivo un ordine di demolizione. Gli accertamenti della polizia locale hanno confermato gli abusi su portici e verande realizzati tra 2014 e 2017. Ma ne ha anche individuati di nuovi. Tra questi un nuovo gazebo e alcuni manufatti in legno. Il Comune ha quindi avviato un nuovo procedimento per infrazione edilizia. E ha trasmesso gli atti alla procura competente.

Abuso paesaggistico

Il reato ipotizzato è quello di abuso paesaggistico, punito con pene che vanno da 1 a 4 anni di galera e con le sanzioni amministrative. La “Casina Rossa” che si trova in via Apua Lorenzo Mazzaro l’ha acquistata nel 2014. A lui risultano intestate anche nove pratiche di condono. Anche nel 2014 gli esiti degli accertamenti della municipale finirono in procura a Lucca. Tutto è finito archiviato nell’ottobre 2020 per decorrenza dei termini. A settembre un nuovo piano regolatore di governo del territorio che consente l’aumento di volumetrie nelle zone boschive litoranee avrebbe potuto sanare la situazione. Ma il Comune fa sapere che l’immobile si trova comunque in zona vincolata. E quindi sarebbe escluso da possibili sanatorie. Come quella che sta approntando il governo Meloni con il decreto Salva Casa.

La storia della villa di Pietrasanta

Per la villa di Pietrasanta le richieste di sanatoria precedenti riguardavano una tettoia e una veranda. Che sarebbero state costruite senza rispettare i limiti di distanza dal corso d’acqua Fiumetto e dalla strada comunale. E realizzate nonostante il no della commissione paesaggistica, che risale al 2015. L’ultimo tentativo di sanatoria risale al 2017. Negli uffici edilizi sono state depositate ben nove pratiche di sanatorie. Mentre il comune ha negato in due occasioni la richiesta di residenza da parte di Mazzaro. Perché i vigili sono andati a verificarla prima di dare il nullaosta e non l’hanno mai trovato in casa. 

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