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Le intercettazioni di Miccichè: «Il peculato? Ce la possono sucare altamente»

21 Maggio 2024 - 07:19 Alba Romano
gianfranco miccichè cocaina auto blu
gianfranco miccichè cocaina auto blu
L'ex presidente dell'Ars ha portato con l'auto blu anche il gatto dal veterinario

«Stai tranquilla che sul peculato proprio na puonnu sucare altamente (ce la possono sucare altamente, ndr)». Così Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, rispondeva a una sua collaboratrice preoccupata per l’inchiesta sull’auto blu. Oggi Miccichè è indagato dalla procura di Palermo per peculato e truffa aggravata. Proprio per aver usato l’auto blu come se fosse un taxi. Sulla tratta Palermo-Cefalù con l’Audi Q3 dotata di lampeggiante è salito anche il gatto. E c’è il sospetto che abbia viaggiato la cocaina dello chef Di Ferro. Il deputato regionale di Forza Italia è oggetto di un divieto di dimora.

L’Audi come un taxi

L’edizione palermitana di Repubblica racconta oggi i dettagli dell’inchiesta per peculato. A borde dell’Audi viaggiavano il factotum Vito Scardina, mentre l’autista ogni tanto si dedicava a piccoli lavoretti come la sistemazione di un’antenna o il piazzamento di alcune trappole per topi. Poi c’è il viaggio a villa Zito dallo chef Ferro. Al telefono parlavano di teglie di pasta da ritirare. C’è il sospetto che fossero nomi in codice per la cocaina. Una volta il gatto è stato portato dal veterinario con l’auto blu. Mentre il suo collaboratore avrebbe controllato e falsificato i fogli di viaggio. L’inchiesta si fonda su intercettazioni e sui dati rilevati dal Gps. In tutto vengono contestati 33 viaggi illeciti tra il 24 marzo e il 6 novembre 2023. E un indebito profitto pari a 2.138 euro. La truffa contestata all’autista Messina invece fa scattare un sequestro di quasi 11 mila euro. Per i rimborsi percepiti quando era assente.

Le intercettazioni

Nelle intercettazioni Miccichè non appare così preoccupato per l’inchiesta. «Stai tranquilla che sul peculato proprio na puonnu (ce le possono – ndr) sucare altamente», diceva. La donna sembrava confortata per le rassicurazioni: «Non ci sono dubbi, se solo ascoltassero tutte le volte in cui abbiamo fatto attenzione all’uso della macchina, ma veramente spero che abbiano ascoltato le telefonate, te lo giuro, non facevo che dirglielo: “Mi raccomando, mi raccomando. Maurizio quindi mi raccomando”». Nelle dichiarazioni alle agenzie di stampa era invece molto più prudente: «Potrei aver commesso qualche errore ma davvero non ci trovo niente di male». E ancora: «Se questo è peculato». Anzi, si autoassolve senza tentennamenti: «Non ho nulla da rimproverarmi, forse ho commesso qualche leggerezza. Ma è un illecito dare un passaggio alla propria moglie? Questo non posso negarlo».

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