Mariusz Sodkiewicz, si aggravano le accuse sul caso del dipendente Rai morto per l’amianto: la procura indaga per omicidio colposo
Si indaga per omicidio colposo e non più lesioni sulla morte di Mariusz Marian Sodkiewicz, l’ex dipendente della Rai che aveva denunciato di aver contratto il tumore del mesotelioma a causa dell’amianto presente nella sede di lavoro di Viale Mazzini. A coordinare il fascicolo è il procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo, il quale ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo scomparso lo scorso 13 maggio. Era stato lo stesso Sodkiewicz, anni 62, a presentare denuncia lo scorso marzo per chiedere di «individuare e giudicare i dirigenti responsabili per la mancata protezione dei dipendenti esposti all’amianto» nella sede romana della Rai. Inizialmente, l’inchiesta era stata avviata con l’accusa di lesioni gravi, fattispecie che si è poi aggravata con la morte dell’uomo, avvenuta lo scorso 13 maggio. Il caso di Sodkiewicz è salito alle cronache dopo che egli stesso aveva raccontato la propria malattia in un’intervista a la Repubblica nel bel mezzo dello scandalo di Franco Di Mare, lo storico inviato Rai morto per mesotelioma dovuto a una prolungata esposizione all’amianto.
Il caso di Sodkiewicz
«Vorrei che lo Stato si prendesse le sue responsabilità», aveva detto pubblicamente Sodkiewicz. Per poi ricostruire la sua carriera in Viale Mazzini. Era il 2002 quando è approdato in Rai per lavorare con Carlo Sartori. Passava tutti i giorni in ufficio, sia quando era freelance sia quando è diventato dipendente in pianta stabile. Così è stato per 22 anni. Fino a quando durante l’estate 2023 ha iniziato a stare male. Dopo una lunga serie di controlli, i medici gli hanno trovato un’ingente quantità di amianto in corpo. Lo scorso marzo aveva quindi deciso di denunciare in Procura e il suo legale Ezio Bonanni, nonché presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, aveva chiesto di indagare proprio sul «fenomeno epidemico di patologie asbesto-correlate in atto tra i dipendenti e gli ex dipendenti della Rai». Dal canto suo, l’azienda del Servizio Pubblico si era difesa attraverso le parole dell’Amministratore Delegato, Roberto Sergio, dichiarando che la Commissione Vigilanza Rai, ascoltata in audizione, ha rilevato che non ci sarebbe «alcun rischio di contaminazioni (da amianto, ndr) in questo momento».
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