Condannata all’ergastolo perché curava i tumori con gli ultrasuoni, la perizia: «Parzialmente incapace di intendere e socialmente pericolosa»

La Corte d’appello di Cagliari ha chiesto una valutazione psichiatrica per la dottoressa Alba Veronica Puddu ritenuta colpevole in primo grado di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa

Alba Veronica Puddu è «parzialmente incapace di intendere e di volere, socialmente pericolosa e non in grado di esercitare la professione medica». È il risultato della perizia psichiatrica chiesta dalla Corte d’appello di Cagliar al professor Elvezio Pilfo – già incaricato delle valutazioni di Annamaria Franzoni nel caso di Cogne e di Alessia Pifferi – sulla dottoressa, interdetta ormai da tempo e condannata nel gennaio 2023 all’ergastolo. Su Puddu, 53 anni, si era mossa la magistratura nel 2017 dopo un servizio de Le Iene che mostrava la donna proporre ad alcuni pazienti oncologici delle “cure” a base di ultrasuoni, rivitalizzazione del sangue e radiofrequenze. «Non ho mai proibito o scoraggiato i miei pazienti a seguire le cure tradizionali come chemioterapia e radioterapia», si era difesa Puddu nel corso del processo in Corte d’assise a Cagliari. La donna era stata però giudicata colpevole di circonvenzione di incapace e truffa nei confronti di suoi tre pazienti, e verso uno di questi anche di omicidio volontario aggravato. Secondo l’accusa, le sue metodologie alternative avrebbero ridotto l’aspettativa di vita dei malati oncologici, accelerando la loro morte. Sulla perizia di Pilfo ha concordato il consulente di parte civile, mentre il consulente della difesa ha chiesto una «totale incapacità» per l’imputata. La prossima udienza sarà il 20 settembre prossimo con una requisitoria del procuratore generale a cui seguiranno le arringhe degli avvocati di parte civile, mentre il 4 ottobre interverranno gli avvocati della difesa.


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