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Chico Forti, lite tra Le Iene e Travaglio. Il programma: «Ha conoscenza superficiale del caso». Il giornalista: «Primatisti mondiali di bufale»

24 Maggio 2024 - 18:57 Redazione
Diatriba tra Loft Produzioni e il programma Mediaset per la cessione delle immagini di "Accordi e Disaccordi". Cosa è successo

Botta e risposta tra Loft Produzioni e Le Iene sul caso del servizio dedicato alla vicenda Chico Forti, che il programma di Italia 1 ha fatto sapere di aver dovuto cancellare «perché chi detiene i diritti della trasmissione Accordi e Disaccordi ci ha diffidato intimandoci di toglierlo dal nostro sito perché, evidentemente, non era d’accordo nel farci tenere lo spezzone in cui Marco Travaglio parlava del trasferimento di Chico Forti in Italia».

Il botta e risposta fra Loft e Le Iene

«Le Iene – sottolinea Loft Produzioni in una nota, rilanciata dal direttore del Fatto Quotidiano sui social – accusano Marco Travaglio di non voler far sapere ciò che aveva dichiarato ad Accordi e Disaccordi nella puntata su Nove del 18 maggio sul caso Forti (quando la puntata integrale è sulle piattaforme Discovery e TvLoft già dal 19 maggio u.s.). Se hanno dovuto rimuovere stralci del nostro programma dal loro servizio è perché li avevano presi senza i necessari permessi. Senza alcuna richiesta formale a Loft Produzioni – come indicatogli anche da Warner Bros. Discovery – e senza pagare i diritti di utilizzo per la messa in onda su Italia 1 del 21 maggio che ora dovranno, giustamente, versare a noi». La trasmissione Mediaset ha replicato: «Noi de ‘Le Iene’ diritti del programma ‘Accordi & Disaccordi’ li avevamo chiesti sia a Warner Bros. Discovery (il Canale Nove) che a Loft Produzioni (società controllata da SEIF, che edita anche Il Fatto Quotidiano’). Beninteso, secondo noi non sarebbe nemmeno stato necessario chiederli perché, a tutti gli effetti, si trattava di un chiaro esercizio del diritto di cronaca; ma Mediaset, che è sempre più che attenta e scrupolosa quando si parla di diritti, li ha chiesti. La risposta non arrivava, così abbiamo usato 25 secondi di quel documento per fare conoscere il pensiero di Marco Travaglio sul caso Chico Forti. Ieri mattina Loft Produzioni ha chiesto 2.000 euro (che ovviamente saranno pagati) per quell’utilizzo, e ci ha diffidato dal mantenere quel video all’interno del nostro servizio pubblicato sul web. Oggi Travaglio replica che quel contenuto era già disponibile sul web e che non intendeva occultare ciò che aveva dichiarato sul caso Forti. La verità è che in quel passaggio Travaglio si esprime dimostrando una conoscenza superficiale del caso». Per questo, sostiene il programma, «è comprensibile che sia così amareggiato e attento al fatto che quel contenuto abbia avuto un pubblico così vasto. Qualora volesse offrire al suo pubblico una visione autorevole e completa sulla questione, eccezionalmente, mettiamo a disposizione sua e della sua produzione a titolo gratuito la testimonianza di Bradley Pike, fratello di Dale, che può rispondere meglio di chiunque alla domanda di Marco Travaglio su cosa pensi la famiglia “di uno che è morto”, sul trasferimento di Chico Forti in Italia».

La replica di Travaglio

«Non mi occupo di diritti televisivi, chiaramente violati dalle Iene, che infatti dovranno pagarli alla produzione di Accordi e Disaccordi, non certo a me. So benissimo della tardiva e ininfluente dichiarazione del fratello di Dale Pike – ha sottolineato Marco Travaglio – che non rappresenta l’intera famiglia della povera vittima barbaramente assassinata da Chico Forti, come ha stabilito la sentenza definitiva della giustizia americana, confermata dalla dichiarazione di colpevolezza appena firmata dallo stesso Forti e soprattutto recepita per l’ordinamento italiano dalla Corte d’appello di Trento il 17 aprile scorso su richiesta degli stessi legali di Forti. Quindi ribadisco integralmente ciò che ho dichiarato ad Accordi e Disaccordi sul dolore della famiglia della vittima, senza alcuna “amarezza”: dalla mia parte ci sono le sentenze irrevocabili, dalla parte delle Iene le farneticazioni e le bufale di cui quel programma è ormai primatista mondiale».

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