Tornano gli «Appunti di Giorgia», ma la premier la ribattezza: «Questa è l’unica Telemeloni, il resto sono fake news» – Il video
La premier Giorgia Meloni è tornata sui social con una nuova puntata della rubrica «Gli appunti di Giorgia», dopo un lungo periodo di assenza. La diretta social della leader di Fratelli d’Italia si apre con un primo attacco alle polemiche sulle presunte pressioni del governo sulla Rai. Così la premier ironizza sul nome della rubrica «che ho deciso di ribattezzare “Telemeloni”, perché l’unica “Telemeloni” è questa. Tutto il resto sono fake news di una sinistra, che essendo abituata ad occupare le televisioni pensa che tutti gli altri siano come lei. Ma poiché noi siamo molto e orgogliosamente diversi dalla sinistra, abbiamo già smontato questa bufala dati alla mano».
L’attacco a Schlein sulla «libertà limitata»
Nel corso della diretta social, Meloni ha risposto anche alle parole di Elly Schlein, che nelle scorse settimane ha criticato l’operato del governo in materia di gestione dell’ordine pubblico e non solo. «La segretaria del Pd ha detto di recente che in questo e anno e mezzo starei cancellando la libertà delle persone, accusa singolare per chi ha votato i provvedimenti per chiudere la gente in casa nella pandemia», ha attaccato la premier in riferimento ai lockdown introdotti negli anni del Covid-19. «Ma chiedo a Schlein – insiste Meloni – quali sono le libertà cancellate da questo governo. Le nostre sono battaglie di libertà. Ci dica di cosa parla ma ci dica qualcosa di concreto perché la libertà è stata sempre limitata solo alla sinistra e il punto è che i cittadini lo hanno capito».
La battaglia in Europa per l’assegno unico
Un altro tema toccato dalla premier nella diretta social è l’assegno unico, una misura introdotta dal governo Draghi ma finita di recente nel mirino della Commissione europea. «Tra i grandi obiettivi c’è sempre stato quello del sostegno alla natalità e l’assegno unico è uno degli strumenti più efficaci per favorirla. Lo abbiamo mantenuto e ci abbiamo investito 3 miliardi di euro in più», rivendica Meloni. Se la premier decide di parlarne è perché «la Commissione europea ha deciso di aprire una procedura di infrazione con motivazioni folli». Se dovessimo dare seguito alle indicazioni dell’Ue, insiste Meloni, «la misura sarebbe insostenibile e si presterebbe a diverse truffe». Per questo la premier dice di auspicare «che la prossima Commissione abbia un approccio più ragionevole». Altrimenti, avverte, «daremo battaglia».
Il superamento del Redditometro
Infine, c’è il tema che più ha messo in difficoltà la maggioranza di governo nell’ultima settimana: l’introduzione, poi cancellata, del cosiddetto «redditometro», uno strumento attraverso cui il Fisco avrebbe potuto confrontare le entrate dei cittadini con le loro capacità di spesa. «Noi rimaniamo contrari a uno strumento caro alla sinistra», dice Meloni nella diretta social. A proposito dello stop annunciato nei giorni scorsi, la premier spiega che «ci siamo presi del tempo e abbiamo due ipotesi». La prima consiste nel «superare in toto l’accertamento sintetico», la seconda prevede invece di «lavorare a una norma che circoscriva questo tipo di strumento ai fenomeni oggettivamente inaccettabili, quindi legati a grande evasione o di chi si dichiara nullatenente e poi gira con il Suv».
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