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Ilaria Salis ai domiciliari in Italia? L’avvocato ungherese: «È fuori questione». Il padre: «Mai si farà accogliere da Meloni come Chico Forti»

25 Maggio 2024 - 15:30 Redazione
ilaria salis roberto salis
ilaria salis roberto salis
Roberto Salis dice che da tempo ormai si sarebbero interrotti i rapporti con il governo Meloni e l'ambasciatore italiano in Ungheria: «Ormai inaffidabile»

Non ci sarebbe alcuna possibilità al momento che Ilaria Salis possa essere trasferita in Italia. A sgombrare il campo dall’ipotesi più volte sollevata anche dal padre della 39enne è l’avvocato ungherese Salis Gyorgy Magyar, che assiste l’attivista nel processo per l’aggressione a un gruppo di estrema destra a Budapest. Secondo Magyar il trasferimento «è fuori questione». Soprattutto alla luce dell’ultimo verdetto della Corte d’appello ungherese che ha fatto uscire dal carcere Salis, concedendole i domiciliari. Quel verdetto «parla chiaro – spiega l’avvocato – Ilaria deve rimanere nell’appartamento assegnato e può lasciarlo solo con permesso del giudice, per esempio, per andare a votare». Per l’attivista candidata con Avs alle prossime elezioni Europee non resta che attendere l’esito del voto, considerando poi che i tempi del processo rischiano di essere già parecchio lunghi: «Aspettiamo il risultato del voto europeo – dice Magyar – che potrebbe cambiare le cose, intanto, il processo va avanti». E l’ipotesi è che il procedimento possa arrivare a sentenza non prima della prossima primavera.

La rivelazione del domicilio in aula

Intanto è stato cancellato l’indirizzo della casa sin cui si trova Ilaria Salis, finito nel verbale dell’udienza in tribunale. L’avvocato Magyar ha confermato che il giudice ha chiesto a tutti i presenti di non rivelarlo. Salis sarebbe tenuta sotto sorveglianza costante attraverso il braccialetto elettronico. Sulla rivelazione del domicilio, aveva duramente polemizzato il padre dell’attivista. Ma Magyar spiega che sui media ungheresi non è stato neanche citato l’incidente relativo alla rivelazione del domicilio.

Rapporti interrotti con governo e ambasciatore

Sulla richiesta di trasferimento di Ilaria Salis in Italia, il padre Roberto aveva spiegato di non aver sentito più nessuna autorità italiana dopo l’ultima udienza, in cui l’attivista si è presentata in aula per la prima volta senza catene ma con il braccialetto elettronico alla caviglia. Roberto Salis parla ormai di rottura nei rapporti con governo italiano e l’ambasciatore in Ungheria: «Di fatto ormai sono interrotti da tempo i rapporti con il governo, parlo con l’ambasciatore che mi racconta delle cose e poi vengono puntualmente smentite dai fatti – ha detto a un evento elettorale ad Aosta – Per cui l’unico interlocutore con cui mi è data possibilità di parlare si rivela totalmente inaffidabile, è veramente tempo perso parlare con l’ambasciatore italiano».

No all’accoglienza di Meloni

Roberto Salis dice poi che l’Ungheria attende ancora risposte dall’Italia sull’immunità prevista per sua figlia in caso di elezione. E tornando sull’ipotesi di un ritorno in Italia di sua figlia, Roberto Salis commenta a proposito dell’accoglienza della premier per Chico Forti: «Mi interessa molto poco l’argomento, perché Ilaria sicuramente non accetterà di essere presa e portata in Italia dalla Meloni. Piuttosto la vado a prendere io in moto»

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