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Elezioni Europee, parla Bandecchi: «Vannacci e Salis due persone inutili per Bruxelles» – L’intervista

26 Maggio 2024 - 07:01 Stefania Carboni
Il colloquio con Open del segretario di Alternativa Popolare: «Schieriamo Palamara contro la magistratura infame»

Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, che guida la lista di Alternativa popolare per le prossime elezioni europee, in corsa in tutte le circoscrizioni, non ha mai nascosto di essere un tipo ambizioso. «Siamo presenti in Italia – spiega – anche se non se ne è accorto nessuno. Nessun giornale, nessuna televisione ci ha dato spazio. Finché non si sono messi a piangere Tajani e Conte si pensava di andare di invitare in tv solo i due leader dei partiti maggioritari. La Rai si preoccupava di fare l’incontro fra Meloni e Schlein. Quando l’ha detto Bandecchi venti giorni fa tutti si sono messi a ridere».

Siamo nell’era di Telemeloni?

«Per me siamo nell’era di Telemeloni e Teleschlein. E Telemeloni si estende a tutti i partiti di maggioranza perché io in televisione vedo solo loro: Salvini, Tajani. E poi Schlein. Gli altri sono tutti morti. Non vedo più nessun altro. Teniamo presente che la lista che porto avanti io come segretario di Alternativa Popolare è l’unica vera lista che risponde alla legge europea. Perché ricordo che noi siamo ammessi a queste elezioni perché siamo una lista del Partito popolare europeo». 

Come mai la scelta del PPE?

«Io sono segretario da un anno e mezzo di Alternativa Popolare. E Ap è tra i 10 partiti fondatori del Partito Popolare europeo. Sono diventato segretario di un partito che, tra i vari passaggi, esisteva già dal 2014, diventato AP nel 2017». 

Ha capolista l’ex pm Luca Palamara, espulso dalla magistratura per una vicenda di nomine al Csm, per il Centro. Come nasce questa scelta? Perché Palamara?

«Perché penso sia l’unico magistrato onesto in Italia. Ha avuto il coraggio di dire in maniera chiara come funziona la magistratura. Ne ha spiegato limiti, prerogative, eccellenze e storture. Se avesse detto delle bugie lo avrebbero già arrestato. Vorrei fare un salto di palo in frasca… »

Prego.

«La situazione che sta succedendo in questi giorni in Liguria…»

La maggioranza parla di “giustizia ad orologeria”…

«No, è peggio. Palamara ha scritto su Il Giornale che questi arresti sono inopportuni per un motivo. Lei lo sa che tutto è già andato in prescrizione? Perché c’è una legge speciale per le elezioni che fa andare tutto in prescrizione dopo due anni, se l’indagine è già attivata si va in prescrizione dopo tre anni. Se parliamo di fatti del 2020 è già tutto prescritto. Quindi è la classica puttanata della magistratura politicizzata che quando finirà davanti a un giudice, il giudice sarà costretto a stabilire che il reato non potrà più esser perseguito. Il legislatore anni fa ha inteso tempi così brevi per la prescrizione proprio perché è gravissimo che uno che ha vinto le elezioni in questo modo amministri poi una regione, o un comune. Il ragionamento è questo: il magistrato se l’è presa comoda e quando ha deciso di agire tutta l’indagine è già prescritta. Per questo tutti se la stanno ridendo: nessuno potrà esser condannato per corruzione elettorale. Qui siamo arrivati al paradosso, non di una magistratura ad orologeria ma di una magistratura infame. C’è un’evoluzione. Purtroppo verso il peggio. Ecco perché ho candidato Palamara. Perché per affrontare i magistrati ci serve un magistrato». 

Parliamo d’Europa. Lei ha detto di voler reintrodurre la leva obbligatoria. Davanti a due grossi conflitti, quello russo-ucraino e quanto avviene a Gaza, in Europa si è cominciato a parlare di aumentare la produzione bellica e addirittura Macron non esclude un intervento dei suoi militari sul fronte ucraino. Alternativa popolare da che parte sta?

«Alternativa Popolare sta dalla parte della pace. Segue i principi contenuti nella nostra Costituzione. Io personalmente sono contrario anche alle missioni di pace, che coinvolgono i nostri soldati in giro per il mondo. Vorrei solo aver un esercito potentissimo, di deterrenza. A me interessa che i nostri soldati proteggano l’Italia e che poi un giorno possano esser integrati in un esercito europeo. Io sono d’accordo per un esercito potentissimo italiano e nucleare»

Nucleare?

«Sì»

Cioè armi nucleari?

«Le faccio questo esempio 50, 100 bombe nucleari possono distruggere il mondo ma nel mondo ci sono 15mila armi nucleari. Purtroppo oggi esiste la politica della deterrenza. Io sto con l’Ucraina. Negli anni 90’ il resto del mondo spinse l’Ucraina a cedere tutte le sue armi nucleari ai russi. Oggi gli ucraini sono senza. Secondo lei se avessero avuto testate nucleari. i russi oggi li avrebbero aggrediti? No, la Russia non si sarebbe mai azzardata a fare quello che ha fatto. Perché io voglio la pace, ma non voglio esser aggredito. Per questo voglio un esercito italiano forte e di leva. Ormai abbiamo un esercito di vecchietti, che non può esser composto solamente da persone in reparti speciali di terra. Con un attacco all’Italia, nell’arco di tre ore potrebbero esser battuti. Siamo diventati per caso una nazione americana? Le risulta che nella bandiera americana abbiano aggiunto una stelletta? Abbiamo pagato quello che dovevamo pagare. Oggi possiamo riarmare il nostro esercito come sta facendo la Germania. L’Italia dovrebbe spendere 50 miliardi l’anno per il riarmamento, da completare entro i prossimi dieci anni. Credo in una leva di dodici mesi che dovrebbero fare sia gli uomini sia le donne. Perché così avremmo la possibilità di chiamare in pochi mesi oltre due milioni di persone. Abbiamo donne militari professioniste, è giusto che la leva sia aperta anche a loro. E sarà anche una cosa più allegra, perché quando ho fatto il militare io eravamo solo uomini. Con una caserma fatta di uomini e donne vedrà che nasceranno anche molti bambini (ride ndr)»

Ah ecco, ha trovato la ricetta contro la denatalità!

«Senta, è una battuta, ma è realistica. Io ho fatto il militare in mezzo agli omaccioni…»

Parliamo di militari allora. Anzi generali: Vannacci. Se se lo trovasse come collega a Bruxelles? 

«Prendo politicamente le distanze da Vannacci. So che è una persona simpatica, si può andare a cena, farsi due risate. Ma detto questo io non ho niente da condividere con Vannacci. Lui entra in Europa come europarlamentare della Lega. E io non ho niente che mi possa far avvicinare alla Lega, che oggi è un partito di estrema destra. Io sono un liberale, faccio parte della grande famiglia popolare europea. Lui era un generale dei paracadutisti, io un semplice soldato. Vannacci è il laghetto e io l’oceano. Perché vede, Vannacci ha fatto il generale, io ho fatto l’imprenditore. Il mio patrimonio, i miei dipendenti, le mie aziende, la mia storia non hanno niente a che vedere con lui. Io sono un uomo che crea imperi. Vannacci è l’unico militare italiano che non si è accorto che l’esercito è pieno di omosessuali. A Vannacci sfugge la realtà. A Vannacci sfugge la scienza, con tutta questa etnia… Uomini gialli, neri, bianchi, hanno dna più simili di due scimmie africane che vivono distanti pochi chilometri l’una dall’altra. A Vannacci sfuggono una serie di cose del mondo moderno. Un fascista che è rimasto indietro di secoli, di secondo modello» 

Secondo modello?

«Io, che sono un uomo colto, divido quel partito in tre fasi. Il fascista della prima ora, cioè quello che nasce nel ’19 e arriva fino al ’20. Poi c’è il fascista della seconda ora che arriva fino al ‘42 e poi quello del ’43, della Repubblica di Salò. Vannacci si rifà a una mitologia per cui Mussolini era un grande statista. Invece Mussolini fu un grande traditore. Scrive che “gli omosessuali si devono convincere che non sono normali” poi quando lo interroghi in merito dice “io non volevo dire…”. Infatti è un vero fascista, non ha manco le palle. Non c’ha un ca**o a che vedere con me. Io non mi sono mai pentito di niente nella vita. Chi attacco, attacco. Per me chi è nazista rimane nazista, chi mi ha fatto un torto mi ha fatto un torto» 

E allora parliamo del suo fascismo. Quando lanciò la sua candidatura ha detto “se ogni cinque anni dobbiamo avere un duce allora voglio essere io”. Era una provocazione?

«Brava»

E qual è il senso di questa frase allora? Gli italiani non possono fare a meno di un uomo forte?

«Era una provocazione, fine. Reputo la legge sul premierato la cazzata del secolo. Sono assolutamente contrario, così come lo è Alternativa Popolare. Sia sul premierato che sull’autonomia differenziata. L’unica cosa che abbiamo di riferimento è la sanità, che in Italia fa schifo e dimostra da sola che non può esser demandata alle regioni. E il premierato non interessa: io sono un proporzionalista. Non capisco in Italia come si faccia ad essere per il maggioritario quando io alle Europee mi trovo 12 partiti in lista. Partiti che andranno chi dai socialisti, chi nel Ppe con noi, chi con l’estrema destra… In Italia ci sono poche idee ma molto confuse. Mi chiedeva “se volevo fare il duce”… Scusi, le faccio una domanda. Se io venissi da lei e le chiedessi ma in Italia vuole far comandare me o lei? Che risponderebbe?»

Le risponderei che non voglio che comandi uno solo. Siamo in una democrazia, molte persone sono morte per lasciarcela in eredità

«Ma la battuta che le verrebbe naturale è “facciamo comandare uno intelligente”. E allora comando io. Me lo spiega per esempio dove è la democrazia nell’aver ridotto 600 onorevoli? Dovevamo risparmiare 60 milioni su miliardi di Pil. Lei lo sa che oggi li abbiamo riassorbiti, i nostri onorevoli se li ciucciano tutti e non si risparmia più nulla?»

Dalla destra alla sinistra: adesso parliamo di Ilaria Salis… 

«Io non l’avrei candidata. Penso che la Salis sia una persona che non può esser candidata» 

Perché?

«Perché se hai diverse cause per aggressione hai evidentemente un problema: non ci stai de’ capoccia. Si avvicina a un’ideologia di estrema sinistra, a un’idea comunista che non condivido. Per me il comunismo è fumo negli occhi, è come il fascismo, mentre io sono un liberale. Come pensa la Salis di portare avanti le sue idee, che dovrebbero esser democratiche, con la violenza? Io vengo accusato di esser un violento e non ho nessun processo per aggressione, né condanna. E comunque Salis non dovrebbe stare in carcere, ma a piede libero»

Fa il garantista ora?

«Sì infatti. Se lei mi domanda dovrebbe stare in galera? Le dico no, per me Salis ha fatto due cazzate. Ma se lei mi dice “Salis va in Europa e porta avanti le istanze italiane” le dico purtroppo ci andrà ma non servirà all’Italia. Vannacci e la Salis per due motivi diversi saranno i due grandi inutili europei»

Addirittura

«Eh sì. Vannacci non ha un’idea sana manco a pagarlo oro. E la Salis è uguale. Entrambi non capiscono nulla di autonomia energetica, industrializzazione, di dare un futuro agli italiani. Sono due facce della stessa medaglia. Giusto nella Repubblica delle Banane potrebbero far politica»

Potrebbero dirlo anche di lei 

«Solo che io pago 2500 stipendi ogni mese. Ho televisioni, radio, un giornale e una delle migliori università d’Italia. Ho aziende. La differenza tra me, Vannacci e la Salis è che io ho creato un impero che vale tre miliardi. Loro non hanno creato nulla. Qualcosa da dire io ce l’ho» 

Un pregio di questa Europa e un difetto?

«Il problema dell’Italia non è l’Europa. Il problema dell’Italia è non aver mai mandato in Europa onorevoli seri. E dirò una cosa impopolare…»

Prego

«Renzi è una bravissima persona, una grande persona. Mi piace molto, mi sta simpatico. Per me, però, Renzi non può andare in Europa facendo consulenze per l’Arabia Saudita. Se va in Europa deve interrompere ogni rapporto. Ci sono già stati scandali con i paesi arabi. Trovo pericolosissimo che vada a Bruxelles. E poi, per tornare sull’argomento, bisogna cominciare a mandare gli italiani nella parte amministrativa burocratica europea. Abbiamo tra le più basse percentuali di dirigenti e impiegati a Bruxelles. Non si deve guardare solo ai 76 onorevoli ma anche a tutto l’impianto, che fa politica»

In sintesi: un ultimo slogan per questa sua campagna elettorale?

«Io mi sento molto più fascista di Vannacci e molto più comunista della Salis»

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