Ditonellapiaga: «Artiste in mutande? Un’ossessione per molti. La malizia? Fa parte della mia arte» – L’intervista
«Ho sempre avuto un’ambizione da popstar, prima non avevo assolutamente gli strumenti, ora li sto acquisendo sempre di più ma ci vuole tempo. Alle volte resta solo un’ispirazione». Alle volte invece si materializza una favola musicale come non ce ne sono più, l’eccezione che conferma la scarsa poesia e umanità nell’attuale discografia. Parliamo di Ditonellapiaga, talento cristallino, lampante, sensuale, che fino a un paio d’anni fa sgomitava nei meandri di Spotify, ballando sulle labbra di pochissimi addetti ai lavori. Poi il salto direttamente nell’acqua alta: scrive Chimica, una canzone che sembra fatta apposta per un duetto con Donatella Rettore, artista che Amadeus brama dalla voglia di portare in gara al Festival di Sanremo. Tutto quadra. Il primo album, Camouflage, vince la Targa Tenco per la migliore opera prima, due settimane fa invece fuori Flash, disco della conferma. Ditonellapiaga, vero nome Margherita Carducci, romana di 27 anni, si conferma autrice di spessore con un carattere forte e centrato, di sicuro tra le più interessanti donne della musica italiana. Donne che negli ultimi tempi stanno subendo un attacco sotterraneo ma consistente, specie da quando anche un certo tipo di modello di esibizione, di matrice molto americana, è sbarcato dalle nostre parti. Anche Ditonellapiaga è stata presa di mira per il video di È tutto vero, «”Oddio, un’altra che si è messa in mutande” mi hanno scritto, ma io mi sono divertita un botto con quel body, per me ci stava tutto su quel pezzo e non me ne pento. È una sorta di seduzione musicale quella che faccio spesso, con malizia e simpatia, non per forza parlando si sessualità, però c’è sempre un pò quell’aspetto ed io lo trovo assolutamente coerente con il tipo di narrazione che faccio a livello musicale ed estetico avere un certo tipo di atteggiamento ed un certo tipo di look».
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