Campi Flegrei, rubata la batteria di una stazione di rilevamento dei terremoti. Il direttore dell’Ingv: «Il danno è irrisorio ma il gesto è intollerabile»

L’episodio, ha spiegato Mauro Antonio Di Vito, si è verificato lo scorso 24 maggio ed è stato risolto in giornata

La batteria di una delle stazioni di rilevamento dei terremoti è stata rubata nella zona dei Campi Flegrei. A denunciare l’accaduto è Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, intervenuto nel corso di una seduta della commissione consiliare Infrastrutture e Mobilità del Comune di Napoli. «Purtroppo non è la prima volta che accadono cose simili alle nostre stazioni di rilevamento, non soltanto ai Campi Flegrei. Ma in questa fase tanto delicata, simili gesti sono intollerabili», ha detto Di Vito. Il fatto è avvenuto venerdì 24 maggio ed è stato risolto nella stessa giornata, quando la batteria della stazione di rilevamento è stata ritrovata non distante dal luogo del furto. Un episodio che con ogni probabilità ha complicato il lavoro degli scienziati e dei ricercatori dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, impegnati a fare i conti con lo sciame sismico che da mesi preoccupa gli abitanti della zona dei Campi Flegrei.


La rete di monitoraggio

L’Ingv dispone di una fitta rete di monitoraggio sismico e vulcanico, i cui dati sono fondamentali per lo studio dell’attività e l’elaborazione di modelli predittivi. La rete di stazioni permanenti Gps operanti nell’area Napoli Campi Flegrei conta 31 siti terrestri e marini, 10 stazioni della rete tiltmetrica, 4 della rete marina, 350 “capisaldi” della rete altimetrica di precisione, 34 stazioni gravimetriche. L’ultimo furto, scrive Il Fatto Quotidiano, sarebbe stato una bravata, forse di alcuni studenti, avvenuto in una scuola della zona dove alcuni tecnici Ingv erano al lavoro per montare una delle apparecchiature poste per incrementare la sorveglianza degli effetti dei terremoto sulle case. La batteria è stata ritrovata e la strumentazione messa in funzione regolarmente.


Il danno «irrisorio»

Il danno derivato dal furto della batteria, spiega Di Vito all’Ansa, «è stato irrisorio, in quanto gli incaricati dell’osservatorio hanno ripristinato prontamente il funzionamento della stazione, visto che la batteria, forse perché chi l’aveva asportata riteneva di essere stato notato o per altre ragioni, era stata poi abbandonata poco distante». Resta però il fatto che per alcune ore la stazione non ha potuto rilevare le importanti notizie legate all’andamento della situazione lungo i Campi Flegrei. Non solo: la stazione in cui è avvenuto il furto, continua il direttore dell’Osservatorio, «risulta essere una delle più importanti, trovandosi nella zona del Rione Terra, lì dove in questo periodo si sta segnalando il massimo sollevamento». Probabilmente, ipotizza Di Vito, «siamo di fronte a soggetti che ritenevano di poter vendere quella batteria ricavando del denaro», senza calcolare però i «danni notevoli» per la collettività.

In copertina: Il cratere della Solfatara di Pozzuoli, nella zona dei Campi Flegrei (ANSA/Ciro Fusco)

Leggi anche: