Bambina scomparsa a Chieti, le ricerche portano in Germania: «La madre non ha con sé il telefono»
Non si tratterebbe di rapimento da parte di estranei né di un allontanamento volontario. La Procura di Chieti che indaga sulla scomparsa di una bambina di 8 anni da San Giovanni Teatino, con una delicata situazione alle spalle, mantiene il massimo riserbo sulle informazioni in suo possesso ma il fascicolo è stato aperto per sottrazione di minore. La bambina potrebbe essere stata portata via da un parente stretto, è questa l’ipotesi più convincente per gli investigatori, che da domenica 26 maggio hanno iniziato le ricerche. Le tracce fin qui raccolte dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti e poi estese a tutto il territorio nazionale sembrerebbero però portare fuori dall’Italia. Quel che è certo, è che dal 19 aprile scorso, quando un blitz dei carabinieri portò all’arresto dei suoi genitori – la madre non è in stato di fermo in questo momento, riferisce il Corriere – e di un fratello per detenzione abusiva d’armi e spaccio la bimba è stata affidata a una comunità, e in alcune fasce orarie e nei weekend alle zie materne. Proprio durante una di queste visite del fine settimana, la bambina sarebbe scomparsa. Secondo quanto trapela da fonti investigative, la madre non ha con sé il telefono cellulare né la sua macchina e potrebbe essere lei, che dovrebbe aver visto la figlia lo scorso sabato intorno alle 19, la “parente stretta” con cui si è allontanata la bambina. Le tracce, si diceva, portano fuori dall’Italia. Secondo la polizia che sta svolgendo le ricerche, madre e figlia potrebbero aver preso un autobus ed essere partite verso la Germania e gli investigatori stanno cercando riscontri proprio in queste ore.