Inchiesta Liguria, no alla revoca dei domiciliari per Aldo Spinelli. Oggi l’ex presidente del porto Signorini davanti ai pm

Respinta la richiesta degli avvocati dell’imprenditore. Oggi l’interrogatorio di Paolo Emilio Signorini, unico finito in carcere nell’inchiesta della procura di Genova

Aldo Spinelli dovrà restare ai domiciliari. L’ha deciso la giudice per le indagini preliminari, Paola Faggioni, che ha respinto la richiesta degli avvocati dell’imprenditore portuale, indagato per corruzione nell’inchiesta che ha scosso la Liguria e vede ai domiciliari anche il presidente di Regione, Giovanni Toti. L’istanza presentata dai legali Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza è stata respinta poiché sussiste il rischio che Spinelli «acquisisca nuovi incarichi e cariche societarie» o «continui a perseguire interessi imprenditoriali, curando, dirigendo e gestendo le pratiche societarie». La giudice ritiene «che la misura in corso, tenuto conto altresì del brevissimo applicazione – è stata applicata il 7 maggio scorso – appare proporzionata e adeguata in relazione al grado di esigenze cautelari da soddisfare».


L’interrogatorio di Paolo Emilio Signorini

Dopo il governatore della Liguria, oggi i pm sentiranno l’ex presidente del Porto di Genova Paolo Emilio Signorini, unico degli indagati a essere finito in carcere a Marassi accusato di aver avvantaggiato Spinelli su una serie di pratiche legate allo scalo genovese. Signorini si era avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip. Successivamente si è comunque dichiarato disposto a chiarire la sua posizione. Nelle prossime ore è prevista da parte dei suoi legali una richiesta di attenuazione della misura cautelare con il passaggio agli arresti domiciliari.


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