L’insulto di Putin a Stoltenberg: «Lo ricordo quando non soffriva di demenza». Le minacce alla Nato: «Con truppe a Kiev verso guerra globale»

«La Russia farà ciò che ritiene opportuno, indipendentemente da chi si trova sul territorio dell’Ucraina», ha detto il presidente russo

Continuano le minacce di Vladimir Putin alla Nato. «Deve capire con cosa sta giocando», ha detto il presidente russo, riferendosi alla proposta del Segretario generale dell’Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg, sull’uso da parte di Kiev di missili forniti da Paesi occidentali per colpire la Russia. «La costante escalation della situazione in Ucraina da parte dei Paesi occidentali potrebbe avere conseguenze, basti ricordare la parità nucleare tra Russia e Usa», è l’avvertimento di Putin, il quale ha inoltre ammonito che il possibile ingresso di truppe Nato in Ucraina sarebbe «un altro passo verso il conflitto in Europa e una guerra globale». Per il leader del Cremlino, «gli armamenti di alta precisione forniti dall’Occidente all’Ucraina sono azionati da istruttori sotto le spoglie di mercenari». E il loro utilizzo, incluso quello dei missili occidentali per colpire in profondità il territorio russo, «porterà serie conseguenze». Tali missili, ha aggiunto Putin, «sarebbero comunque guidati da personale della Nato, perché per il loro impiego sono necessarie informazioni di intelligence satellitari di cui solo l’Alleanza dispone. I Paesi europei, specie quelli con un piccolo territorio e un’alta densità di popolazione devono capire cosa rischiano prima di parlare di attacchi nel profondo del territorio russo», ha concluso Putin, ribadendo che la Russia – pronta a «riprendere i negoziati per la pace in Ucraina sulla base della bozza di Istanbul del 2022» – farà «ciò che ritiene opportuno, indipendentemente da chi si trova sul territorio dell’Ucraina». Poi l’attacco a Stoltenberg: «Lo ricordo – ha detto Putin citato dalla Tass – quando era primo ministro (norvegese, ndr) e ancora non soffriva di demenza».


Stoltenberg: «Sostenere Kiev vuol dire costringere Putin a trattare»

Parlando alla stampa a Bruxelles, a margine del Consiglio Affari Difesa, Jens Stoltenberg ha invece ribadito come all’Ucraina serva più difesa aerea: «Stiamo lavorando con gli alleati per consegnare più munizioni e sistemi di difesa aerea tra cui i più avanzati come i Patriot. Ma all’Ucraina servono più sistemi di difesa aerea ed è questo anche il messaggio che arriva dal Consiglio Ucraina-Nato», ha detto il numero uno della Nato. Per il segretario generale dell’Alleanza Atlantica «questa è una guerra di aggressione della Russia all’Ucraina e l’Ucraina ha il diritto dell’autodifesa, che include attacchi anche fuori dai confini ucraini. Oggi questo è particolarmente rilevante perché i combattimenti più duri stanno avendo luogo nella regione vicina al confine, quella di Kharkiv». «Il togliere queste restrizioni è una decisione nazionale, credo sia giunto il momento di pensarci», ha aggiunto, ricordando che la Nato ha l’obiettivo di evitare una escalation anche «non inviando truppe dell’Alleanza sul terreno». Secondo il Segretario della Nato, «il se» e «il come» trattare «è una scelta che sta agli ucraini. Ma sappiamo che quello che accade al tavolo di pace è strettamente correlato a quanto accade sul campo di battaglia quindi dobbiamo continuare a dare sostegno all’Ucraina vuol dire costringere Putin a trattare perché non può vincere questa guerra sul campo», ha concluso.


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