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La seconda fascetta, la pistola e l’autopsia: l’indagine per omicidio nella morte di Angelo Onorato

28 Maggio 2024 - 06:50 Alba Romano
angelo onorato omicidio francesca donato
angelo onorato omicidio francesca donato
Il giallo della cintura di sicurezza e quello della doppia visita in zona

La procura di Palermo indaga per omicidio in relazione alla morte di Angelo Onorato. Il marito dell’europarlamentare Francesca Donato potrebbe però essere stato anche oggetto di un’istigazione al suicidio. Onorato non aveva difficoltà economiche ed era titolare di un ingente patrimonio. Non ci sono motivi economici quindi dietro la sua morte. Oggi l’autopsia del medico legale Tommaso D’Anna svelerà come è morto l’imprenditore. È quasi certo che si tratti di soffocamento ma gli inquirenti cercano segnali di difesa, narcotici, resti di materia organica sotto le unghie. Ma intanto le indagini hanno anche scoperto altri fatti di cui bisognerà dare spiegazione. Repubblica racconta che Onorato è arrivato nel tratto isolato della vecchia circonvallazione nel giorno della sua morte una prima volta alle 10,45 di sabato.

La doppia visita

Dopo una breve sosta si è allontanato. Poi è tornato. La moglie lo ha trovato lì deceduto alle 15. L’auto era parcheggiata in un angolo non inquadrato dalle telecamere. In più la Range Rover dell’imprenditore ha i vetri oscurati. Impossibile verificare se ci fosse qualcuno seduto al suo fianco oppure dietro. La moglie e la figlia della vittima hanno raccontato di aver trovato aperta la portiera posteriore. C’è però il dettaglio della cintura di sicurezza. Onorato ce l’aveva addosso ma non era agganciata. Al suo posto c’era una linguetta metallica di quelle che si usano per non far suonare l’alert. Fuori dall’auto gli inquirenti hanno anche trovato un’altra fascetta. L’imprenditore era titolare di un negozio di abbigliamento e di una piccola azienda agricola. A dicembre aveva ceduto la sua attività immobiliare.

La pistola

Intanto, scrive il Corriere della Sera, Onorato aveva anche chiesto una pistola a un suo amico. Anche se non aveva il porto d’armi. In più, in quel terreno ereditato dal padre l’imprenditore progettava di realizzare 25 appartamenti. C’è poi una vicenda di crediti non incassati con «persone sbagliate» di cui non ha fatto nomi.

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