Il Papa si scusa per le frasi contro i gay nei seminari, l’imbarazzo in Vaticano: «Nella Chiesa c’è spazio per tutti»

Il monito del Pontefice che metteva in guardia i vescovi sull’«aria di “frociaggine”» nella Chiesa aveva provocato un terremoto e costretto il suo entourage a intervenire

Arrivano infine le scuse di Papa Francesco per le frasi pronunciate la scorsa settimana nell’incontro con i vescovi all’assemblea generale della Cei. «Nella Chiesa c’è troppa aria di “frociaggine“», i vescovi farebbero bene a «mettere fuori dai seminari tutte le checche, anche quelle solo semi orientate», aveva detto davanti ai prelati. E una volta che quelle dichiarazioni sono diventate pubbliche, l’entourage del Santo Padre si è dovuto attivare per gestire la crisi, provando a sgonfiare le polemiche parlando di uno scivolone linguistico linguistico, di chi non conosce perfettamente l’italiano, un “inciampo” causato dalla pesantezza della giornata e dovuto alla stanchezza. E però quelle parole hanno ferito una comunità, di fedeli e non solo, così la sala stampa vaticana ha voluto precisare la posizione del Pontefice diffondendo un suo messaggio. «Papa Francesco è al corrente degli articoli usciti di recente circa una conversazione, a porte chiuse, con i vescovi della Cei», si legge nella nota, «come ha avuto modo di affermare in più occasioni, “nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti”». Quindi le scuse: «Il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri».


Omosessualità e Chiesa cattolica

L’intervento ha rinfocolato l’animosità tra le due correnti antitetiche tra le mura vaticana, tra i fautori di un ammorbidimento delle posizioni della dottrina contro gli omosessuali e il gruppo più conservatore che non vuole aperture. Si è trattato di uno scivolone linguistico, aveva abbozzato stamattina lo staff che si occupa della comunicazione del Pontefice, citato da Il Messaggero. Bergoglio, 87 anni, non è però nuovo a uscite “colorite”, come quando si rivolse alle suore salesiane esclamando non siate zitellone, o affermando che va bene fare i figli, mai cristiani non devono accoppiarsi come conigli, e sulla strage terroristica di Charlie Hebdo commentò: «Se uno dice una parolaccia contro la mia mamma, lo aspetta un pugno». Bergoglio è però anche il Papa che qualche apertura l’ha fatta, come quella sulle benedizioni ai credenti omosessuali – come individui e non come coppie -, soprattutto nelle manifestazioni pubbliche. Come quando affermò: «Chi sono io per giudicare un gay?», poco dopo la sua elezione al soglio pontificio, o quando ricevette in Vaticano un gruppo di persone trans in condizioni di estrema indigenza.


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