Europee, nella lista degli impresentabili l’eurodeputato di FdI reduce dal selfie con Giorgia Meloni
Sono sette i candidati «impresentabili» alle Elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito democratico e Stati Uniti d’Europa che non sono in regola con il codice di autoregolamentazione delle candidature, il decalogo approvato dalla commissione antimafia per tutte le competizioni elettorali, per lo più per problemi legati a procedimenti giudiziari. I nomi sono stati resi noti ieri, martedì 28 maggio, dalla presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo, all’esito dello screening condotto dalla Direzione nazionale. Tra questi anche Giuseppe Milazzo, europarlamentare uscente in corsa per un seggio a Bruxelles con Fratelli d’Italia nella circoscrizione Isole e rinviato a giudizio nel 2020 per tentata concussione davanti al Tribunale di Palermo, con udienza a settembre.
Il selfie con Giorgia Meloni
Un selfie lo immortala nel capoluogo siciliano insieme alla premier Giorgia Meloni. I due si erano incontrati lunedì al Teatro Massimo, nel corso della cerimonia per la presentazione dell’accordo di programma da otto miliardi fra Stato e Regione Sicilia. Milazzo è sotto processo insieme a un altro “impresentabile”, l’assessore regionale siciliano Marco Falcone (esponente di FI). E proprio attraverso quest’ultimo che l’europarlamentare avrebbe esercitato pressioni – scrive la Repubblica – per far nominare il cognato Giuseppe Piazza nella segreteria dell’Istituto autonomo case popolari di Palermo. Ma non solo: tra i suoi collaboratori a Bruxelles figura anche l’ex assessore comunale ai servizi sociali di Paternò (Catania), Carmelo Frisenna, condannato nel 2010 a 5 anni di carcere per mafia, dopo l’arresto nel 2008 nell’inchiesta denominata “Padrini”.
Gli altri “impresentabili”
Nella lista dei sette figura anche Antonio Mazzeo, candidato nella lista del Partito Democratico circoscrizione centrale. Nel settembre 2022 il Gup di Roma lo ha rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta, l’udienza è fissata a luglio «Non capisco come si possa bollare come ‘impresentabile’ a 10 giorni dal voto una persona che mai ha avuto una condanna, mai ha avuto a che fare con certi ambienti e che è sempre stato e sempre sarà dalla parte della legalità e della correttezza», ha protestato Mazzeo spiegando che il rinvio a giudizio è legato alle vicende de L’Unità del quale è stato nel cda per 6 mesi.
Tre di loro sono candidati di Forza Italia: Marco Falcone, Angelo Antonio D’Agostino e, infine, Luigi Grillo. Due dei sette sono di Fratelli d’Italia: Giuseppe Milazzo e Alberico Gambino. Uno per la lista della lista “Stati Uniti di Europa”, ovvero Filomena Gallo. La rilevazione ha interessato 817 nominativi. Poi una scrematura a venti nomi, scesi a nove con l’esclusione di chi non ha un rinvio a giudizio o ha patteggiato una condanna. Nei confronti dei sette non scatta nessuna esclusione dalle liste, il fatto che non siano in linea con le regole del Codice, è solo un alert di valenza etica.
Leggi anche:
- Europee 2024, Tarquinio: «Sciogliamo la Nato, serve un’alleanza paritaria tra Ue e Usa». Calenda e Renzi all’attacco
- Vannacci e le parole del Papa sui gay in seminario, il generale si lamenta: «Perché nessuno lo denuncia come è successo a me?»
- Elezioni europee, l’idea di Forza Italia: «Votate Berlusconi»