Sandro Veronesi rinuncia alla Fiera del libro di Francoforte: «Senza Saviano non sarò alla Buchmesse»

L’annuncio del Premio Strega: «Continua l’ingerenza del presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori accompagnata da “putiniana ipocrisia”»

«Senza Roberto Saviano non sarò allo Buchmesse». Sandro Veronesi rinuncia a far parte della delegazione italiana alla 76esima Fiera del Libro, in programma dal 16 al 20 ottobre prossimo, dove l’Italia sarà Ospite d’Onore. «Le ragioni balorde e ridicole con cui il commissario Mazza ha giustificato l’esclusione di Saviano – sottolinea – non mi permettono di accettare l’invito che ho ricevuto». Per il Premio Strega, «continua questa pratica di ingerenza del Presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori – prosegue -, accompagnata da “putiniana ipocrisia” su decisioni che non devono seguire logiche politiche». Ad annunciare l’esclusione di Saviano era stato ieri Mauro Mazza, commissario straordinario del governo per il coordinamento delle attività relative alla Fiera. Durante la conferenza stampa di presentazione alla Literaturhaus Frankfurt, Mazza ha fatto sapere che «il criterio adottato è stato scegliere autori le cui opere fossero integralmente originali». Tra gli altri nomi che risultano assenti nella lista della delegazione italiana, ci sono quelli di Antonio Scurati che, stando alle parole di Mazza, «ha declinato l’invito», Alessandro Piperno che ha «altri impegni» e Paolo Giordano che, infine, «non può venire». Saviano, che in un’intervista a La Stampa ha fatto sapere che non si sente censurato per il mancato invito, sarà ospite delle case editrici tedesche. Mentre Veronesi ha sottolineato che «se si renderà necessario per il mio lavoro» andrà a Francoforte «privatamente».


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