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Proteggere l’oceano con la conoscenza. Così l’UNESCO e il Gruppo Prada vogliono portare l’ocean literacy nelle scuole di tutto il mondo

in collaborazione con Gruppo Prada

Solo conoscendo il mare è possibile proteggerlo. Per questo, il 7 giugno, a Venezia, i delegati delle Nazioni Unite si riuniranno assieme agli esperti del settore nella Ocean Literacy World Conference con l’obiettivo di portare l’educazione all’oceano nei programmi scolastici dei Paesi membri. Un passo fondamentale di un percorso iniziato oltre dieci anni fa, come spiega a Open l’oceanografa Francesca Santoro, responsabile delle attività di educazione all’oceano per la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’UNESCO

Circa il 70% della superficie della terra è coperta da acqua, in forma di fiumi, ghiacciai e laghi, ma soprattutto oceano. Regola il clima e le piogge, ha dato origine alle prime forme vitali e ancor oggi è l’elemento su cui si basa il sostentamento di intere popolazioni umane ed animali. Eppure, nonostante la sua importanza, l’oceano rimane in gran parte sconosciuto. Sono noti molti dei problemi che lo riguardano – la proliferazione di specie aliene, lo sbiancamento dei coralli, l’inquinamento da plastica, l’acidificazione, l’aumento delle temperature – ma la maggior parte delle persone non ha una conoscenza di base dell’oceano, che raramente viene insegnata a scuola. In inglese, l’educazione all’oceano viene definita “ocean literacy“. Ma il concetto è lo stesso espresso dalla locuzione italiana: solo conoscendo il mondo che si nasconde dietro il blu dei mari è possibile proteggerlo. Con questo scopo nasce la Ocean Literacy World Conference, organizzata nell’ambito di SEA BEYOND, il programma educativo lanciato nel 2019 dal Gruppo Prada in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO per creare consapevolezza sulla sostenibilità e della preservazione del mare. 

La Venice Declaration: l’educazione all’oceano nei programmi scolastici

La conferenza si terrà il 7 giugno prossimo a Venezia, nel palazzo storico Ca’ Giustinian, con il patrocinio del Comune e del ministero degli Affari Esteri. Lì, 150 tra delegati degli Stati membri di UNESCO ed esperti dell’oceano e della comunicazione della sua importanza si confronteranno per tracciare un percorso che porti ad includere l’educazione all’oceano nei programmi scolastici degli Stati coinvolti. I risultati dell’incontro verranno presentati nella Venice Declaration for Ocean Literacy. Al suo interno verranno date raccomandazioni concrete che saranno condivise con tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, tra cui quelle necessarie a garantire un accesso equo e inclusivo ai fondi per l’istruzione e la ricerca. Gli Stati membri, poi, si riuniranno il prossimo 2 luglio al Palazzo di Vetro di New York, per definire il programma della terza conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, prevista a giugno 2025 a Nizza e co-ospitata dai governi di Francia e Costa Rica.

SEA BEYOND

Nelle tre edizioni che si sono susseguite dal 2019, il programma SEA BEYOND ha anticipato diversi obiettivi della conferenza, rivolgendosi soprattutto ai più giovani. Sono infatti oltre 35 mila gli studenti di scuole secondarie di tutto il mondo raggiunti dal progetto di sensibilizzazione ed educazione all’oceano, giunto quest’anno alla sua terza edizione, attualmente in corso. A Venezia inoltre nel 2021, è nato “l’Asilo della Laguna”, un programma di attività all’aperto indirizzato ai bambini degli asili della città sull’acqua, con l’obiettivo di far conoscere ai più piccoli l’ecosistema che li circonda. Da luglio 2023, alle attività educative sono state affiancate quelle divulgazione scientifica e progetti umanitari connessi alla tutela del mare realizzate anche grazie al supporto dell’1% dei proventi della collezione Prada Re-Nylon, interamente realizzata con nylon rigenerato ottenuto dal riciclo di materiali plastici recuperati negli oceani, nelle discariche e rifiuti tessili.

L’importanza dell’ocean literacy

La Ocean Literacy World Conference è il primo passo per rendere iniziative di questo tipo la norma e non l’eccezione. Nello specifico, riuscire a includere l’educazione all’oceano nei programmi scolastici sarebbe un enorme successo. A spiegarlo a Open è Francesca Santoro, responsabile delle attività di educazione all’oceano per la Commissione Oceanografica Intergovernativa (IOC) dell’UNESCO. «Finché gran parte delle persone penserà, ad esempio, che l’Amazzonia è la principale fonte di ossigeno della Terra, le cose non cambieranno. In realtà, è l’oceano il nostro primo alleato contro la crisi climatica e questa è solo una delle cose che molti non sanno. Assorbe il 90% del calore in eccesso prodotto dal riscaldamento globale e genera fino all’80% dell’ossigeno del pianeta». «L’oceano sostiene la vita, la salute, l’economia e l’alimentazione umana. Allo stesso tempo, le attività umane lo minacciano. Per questo dobbiamo cambiare il nostro rapporto con esso, e lo possiamo fare solo conoscendolo», ribadisce Santoro.

Il recupero del sapere tradizionale

L’ocean literacy va ben oltre l’istruzione scolastica. «Ci deve essere un’attenzione al sapere ecologico, tradizionale, indigeno, a partire da quello del Mediterraneo. Quello scientifico è solo uno dei saperi», continua Santoro. «Non deve essere solo la scienza a dettare la linea. Vanno inclusi i cittadini, gli abitanti delle aree costiere, i pescatori: tutti devono ripensare insieme il nuovo rapporto con l’oceano. In questo senso per me Venezia è una grande fonte di ispirazione. La città e i cittadini si sono coevoluti con il mare, sviluppando una conoscenza profonda. E da questa dobbiamo imparare. Non è un caso che la conferenza sia organizzata a Venezia», aggiunge l’oceanografa. 

Una tappa importante

La conferenza si inserisce infatti in quello che viene definito da Santoro «un momento cruciale» per la tutela dell’oceano, raggiunto in anni di sforzi. In accordo con lei anche Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo Prada e Patron della Ocean Decade Alliance, che ha detto: «Questa conferenza rappresenta un passo importante nell’impegno di SEA BEYOND a favore della diffusione dell’educazione all’oceano. Per la prima volta spostiamo il tema su un piano politico e chiediamo ufficialmente ai governi che pongano in essere misure volte a sostenere i nostri giovani, futuri decisori del domani, nel loro percorso di consapevolezza sulla situazione del nostro mare».

Il programma della Ocean Literacy World Conference

I lavori della Ocean Literacy World Conference verranno trasmessi in diretta streaming sul canale Youtube “Unesco Venice”. La due giorni vedrà la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali tra cui Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR, Magdalena Landry, Direttrice dell’ufficio regionale dell’UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, Peter Thomson, inviato speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per l’Oceano. L’8 giugno – giornata mondiale degli oceani – si terrà la presentazione dell’accordo raggiunto, seguita da un panel dedicato a ricercatori, divulgatori, esperti e personalità ambassador del progetto SEA BEYOND, che supportano il Gruppo Prada e UNESCO-COI nel diffonderne il messaggio. Tra loro, il direttore del museo del mare di Milazzo Carmelo Isgrò, la visual storyteller Elisabetta Zavoli, la surfista e attivista Maya Gabeira, il coral gardener Titouan Bernicot, il biologo marino Giovanni Chimienti, e l’attrice e comunicatrice Valentina Gottlieb. 

La SEA BEYOND Ideas Box

Nel corso della giornata dell’8 giugno, verrà presentata la prima SEA BEYOND Ideas Box, frutto della collaborazione tra SEA BEYOND e Bibliothèques Sans Frontières. Quando è chiusa, appare come una serie di scatole o container, montati uno sopra l’altro. Al loro interno, però si nasconde una mediateca completa di libri, supporti digitali, banchi e sedie, che una volta disposti danno vita a un piccolo spazio culturale, una moderna biblioteca in miniatura completamente indipendente dal punto di vista energetico. Dopo i venti minuti necessari a montarla, la Ideas Box offre una connessione internet satellitare, 25 tra computer e tablet, uno schermo in alta definizione e materiali per studiare e giocare. Un concept nato in seguito al devastante terremoto di Haiti del 2010, dalla collaborazione tra Bibliothèques Sans Frontières e l’architetto e creatore francese di fama mondiale Philippe Starck, con l’obiettivo di facilitare l’accesso all’educazione a bambini e giovani di comunità vulnerabili. In occasione della presentazione, l’architetto dialogherà con Patrick Weil, presidente di Bibliothèques Sans Frontières.