Roberto Saviano e il mancato invito a Francoforte: «Questo è il governo più ignorante della storia italiana»

Lo scrittore: me lo aspettavo

Lo scrittore Roberto Saviano non si sente censurato per il mancato invito alla fiera dell’editoria italiana a Francoforte: «Io censurato? Non esattamente. Credo piuttosto che volessero mandare un messaggio: chi si comporta come lui non viene con noi e non avrà risorse, spazi e protezione», dice oggi in un’intervista a La Stampa. Aggiungendo che questo «mi inorgoglisce. Sono fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante governo della storia italiana. E mi fa sorridere quanto siano inefficaci questi ostracismi: più censurano e bloccano, più la società culturale e civile si fa sentire, e va dalla parte opposta agli schemini punitivi e alle azioni di rivalsa». In ogni caso, spiega, «non ho mai pensato che sarei stato coinvolto: mi aspettavo che sarebbe andata com’è puntualmente andata».


I testi non originali

Il fatto di non essere autore di testi integralmente originali «sono banali scuse, servono a velare malamente il messaggio, del resto chiaro: fate i bravi e sarete parte della banda». Infine, rispetto all’altro criterio enunciato per giustificare la sua assenza, e cioè che si è voluto dare voce a chi finora non l’ha avuta, Saviano dice che «Mauro Mazza non ha le competenze per decidere e capire quali scrittori invitare all’evento editoriale più importante del mondo. Fa solo scelte politiche. Sul presunto spazio che si vuole dare alle voci che finora sarebbero state tenute in silenzio (come se poi la mia presenza possa zittire qualcuno), dico solo che basta dare un’occhiata ai cento nomi in cartellone: nella maggior parte dei casi si tratta di intellettuali che hanno visibilità su tutti i media, che sono spesso in tv, che sono popolari e partecipano frequentemente al dibattito pubblico».


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