Un quarto dei finanziamenti privati va ai partiti populisti dei Paesi Ue: 97 milioni di euro nelle casse dell’estrema destra

Lo rende noto un’inchiesta del “Guardian” insieme ad altri 26 media partner: tra il 2019 e il 2022 sono entrati nelle casse delle forze politiche estremiste 150 milioni di euro

Le donazione dei privati rimpinguano le casse dei partiti estremisti, di destra e sinistra, e populisti d’Europa. Un incremento di milioni di euro, prima delle cruciali elezioni per il Parlamento europeo della prossima settimana. È ciò che emerge dall’inchiesta “Transparency Gap” del Guardian e di altri 26 media partner, guidati dal gruppo investigativo Follow the Money. L’indagine, che ha coinvolto 200 partiti in 25 Paesi membri, mostra come 150 milioni di euro, l’equivalente di 1 euro ogni 4 di tutte le donazioni private tra il 2019 e il 2022, siano entrati nelle casse dei partiti estremisti e populisti. 


Le premesse

La maggior parte dei Paesi dell’Unione deve rispettare gli obblighi sulla trasparenza. Ciò significa che i partiti devono rendere noti i finanziamenti pubblici (in Italia è stato abolito sotto il governo Letta) e privati. Eppure, i modi e le tempistiche in cui vengono fornite le informazioni relative alle donazioni, molto spesso, non vengono rispettati. Stando all’analisi, circa tre quarti dei partiti in tutta l’Ue pubblicano dati parziali o evitano, in taluni casi, la pubblicazione. E niente vieta alle forze politiche di «pubblicare informazioni più dettagliate di quelle richieste dalla legge», ha affermato Fernando Casal Bértoa, esperto di partiti e sistemi politici europei e professore associato di politica comparata all’Università di Nottingham. «Ma quasi nessuno lo fa». Per finanziamenti privati, spiega l’analisi, si intende: donazioni di membri, politici e altri sostenitori privati. 


I risultati

I partiti di estrema destra in Europa hanno raccolto oltre 97 milioni di euro, equivalenti a 1 euro ogni 7 euro. Se si includono anche altre forme di finanziamento, ad esempio i contributi dei singoli politici o di funzionari di partito, si arriva a circa 200 milioni. Mentre i finanziamenti privati ai partiti populisti arrivano a quasi 500 milioni di euro nello stesso periodo (2019-2022). Il maggior incremento di finanziamenti privati si è verificato in Paesi quali Italia, Francia, Ungheria e Polonia. Nello specifico, in Italia FdI di Giorgia Meloni e la Lega di Matteo Salvini (considerati del report «partiti populisti), insieme a Forza Italia e il Movimento Cinque Stelle, hanno incassato il 55% delle donazioni destinate da privati nel 2022. Mentre i tre partiti francesi agli estremi dello spettro politico – Rassemblement National di Marine Le Pen, Reconquête di Éric Zemmour e il partito La France Insoumise, di sinistra radicale, fondato da Jean-Luc Mélenchon – hanno raccolto il 13% di tutti i finanziamenti privati del 2019 e il 38% nel 2022. In Ungheria, il partito del primo ministro Viktor Orbán, Fidesz, ha preso il 55% di tutte le donazioni private destinate ai gruppi politici nel 2022. In Polonia, Diritto e Giustizia di estrema destra – che ha perso alle ultime elezione nel Paese – ha raccolto il 44% di tutti i finanziamenti non pubblici nel 2022.

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