Marco Travaglio sta con Meloni e contro De Luca sul video della «str***a»: «È sessismo: dov’erano Pd e M5s?»

Il direttore del Fatto: così la premier resterà a Palazzo Chigi per un bel pezzo

Marco Travaglio sta con Giorgia Meloni e contro Vincenzo De Luca. Il direttore del Fatto Quotidiano nell’editoriale in prima pagina parla del video con il faccia a faccia tra i due e della premier che si è presentata come «Quella stronza della Meloni» a Caivano davanti al governatore in risposta al fuorionda in cui quest’ultimo la insultava. Un filmato organizzato dall’entourage della presidente del Consiglio, che poi è finito ad Atreju prima di diventare virale. E al quale il presidente della Regione Campania ha replicato parlando di «raffinata eleganza». Secondo Travaglio dopo il fuorionda di De Luca la politica italiana avrebbe dovuto solidarizzare con la premier. In particolare avrebbero dovuto farlo Elly Schlein e Giuseppe Conte.


Sessismo?

Schlein, argomenta Travaglio, nell’occasione non ha parlato di sessismo ma ha liquidato la faccenda «fingendo di non capire la domanda: “Grazie, ho già risposto sull’autonomia differenziata” (“Che ore sono?”, “Non compro niente”)». La segretaria Dem ha ritrovato la parola soltanto ieri e per attaccare la premier: «La Meloni si descrive da sola». Conte, secondo il direttore del Fatto, avrebbe potuto ricordare la caterva di insulti riservati da De Luca agli esponenti del Movimento 5 Stelle, in prima linea Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. E invece si è limitato a dire che Meloni «è rosicona e vendicativa». Perdendo l’occasione per dare una lezione a entrambi i contendenti, che durante la pandemia lo avevano definito come un criminale. E allineandosi invece al resto dell’opposizione.


Un boomerang

Invece, conclude Travaglio, «forse qualcuno pensa che dare ragione alla Meloni le rare volte in cui ce l’ha indebolisca l’opposizione al suo terrificante sgoverno. Errore: sono proprio il settarismo, la faziosità, il tartufismo e il doppiopesismo della peggior sinistra che hanno issato Giorgia detta Giorgia a Palazzo Chigi. E la manterranno lì per un bel pezzo».

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