«Cattivo odore a bordo», 8 uomini neri allontanati dall’aereo. La denuncia all’American Airlines: «Cacciati per il colore della pelle»
Tre cittadini statunitensi hanno presentato una denuncia per discriminazione razziale dichiarando di essere stati allontanati dall’aereo, il volo AA832 da Phoenix all’aeroporto JFK di New York del 5 gennaio scorso, insieme ad altri cinque uomini. Non tutti si conoscevano, erano seduti anche in posti diversi. Unica cosa in comune: il colore della pelle. Per questo hanno presentato hanno denunciato la più grande compagnia aerea del mondo, l’American Airlines. Secondo la loro ricostruzione, un assistente di volo si sarebbe lamentato di un cattivo odore a bordo poco prima del decollo. I dipendenti, senza troppe spiegazioni, avrebbero quindi chiesto agli otto passeggeri di lasciare l’aereo. Inizialmente erano tutti «infastiditi e frustrati» per essere stati costretti a rimanere a terra, perché sarebbero tornati a casa in ritardo. Poi si sono resi conto che tutti i passeggeri espulsi erano neri. Alvin Jackson, Emmanuel Jean Joseph e Xavier Veal, che hanno sporto denuncia, sono sicuri che il personale di bordo li abbia individuati e scelti per abbandonare l’aereo senza una motivazione legittima, senza nessun elemento che li ricollegasse alla causa della lamentela dell’assistente di volo e «mettendo in atto una palese e grave discriminazione razziale e un’attività di profiling». La compagnia ha annunciato una indagine interna: «I nostri team stanno attualmente indagando sulla questione, poiché le affermazioni non riflettono i nostri valori fondamentali o il nostro obiettivo di prenderci cura delle persone». Una volta a terra, American Airlines si è offerta di riprogrammare il loro viaggio. Una volta assodato che non c’erano altri voli disponibili, gli otto passeggeri sono stati fatti imbarcare nuovamente sullo stesso aereo da cui erano stati cacciati. «Se la compagnia ha ricevuto un reclamo su un passeggero nero con un odore corporeo sgradevole, ma non è stata in grado di identificarlo, la soluzione non poteva essere quella di mandare via otto uomini neri», ha detto all’Associated Press Susan Huhta, avvocato specializzato in diritto del lavoro a Washington e che rappresenta i tre querelanti.
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