La reazione di Trump alla condanna: «È un processo truccato, orchestrato da Biden». La risposta del presidente: «È una minaccia»

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca è stato giudicato colpevole dalla giuria popolare nel caso Stormy Daniels

Il processo truccato, il giudice corrotto, lo zampino di Joe Biden. C’è tutto il repertorio nella conferenza di Donald Trump dall’omonima Tower di New York, in una conferenza stampa in cui l’ex inquilino della Casa Bianca, e attuale candidato repubblicano alle elezioni di novembre, reagisce al verdetto della giuria popolare che l’ha dichiarato colpevole nel caso Stormy Daniels. E annuncia che farà appello. Attacca il processo e poi parla di immigrazione illegale, per poi tornare sulla vicenda nel tribunale e ringraziare i suoi sostenitori, che dopo la sentenza hanno contribuito alla sua campagna con quasi 35 milioni di dollari. Sulla vicenda della ex pornostar che ha dichiarato di aver ricevuto dei soldi dallo staff di Trump per tacere sulla loro relazione, l’ex presidente ripete: «È un accordo di divulgazione normalissimo, totalmente legale, non sono soldi in nero». Ha poi attaccato il suo avversario: «Joe Biden sta distruggendo il nostro Paese, ce l’ha con me», ha dettoaccusando l’attuale presidente di aver avuto un ruolo nell’odine restrittivo deciso dal giudice, «tutto questo è più importante di me e della mia presidenza, sto lottando per la nostra Costituzione. A nessun presidente dovrebbe capitare quella che sta capitando a me».


Processo truccato

L’imprenditore 77enne, per il quale sarà il giudice Juhan Merchan nell’udienza dell’11 luglio a decidere la pena da infliggere, aveva ammonito i suoi dal social Truth prima dell’inizio della conferenza: «Se fanno questo a me lo possono fare a tutti». Così come avvenuto durante le varie fasi del procedimento, l’ex presidente ha criticato il giudice e sostenuto di aver subito un processo iniquo. «I nostri testimoni sono stati crocifissi», le parole dalla Trump Tower, «avrei voluto testimoniare ma i miei legali me l’hanno sconsigliato. Ti beccano per qualcosa che hai detto in modo leggermente sbagliato, e poi ti denunciano per falsa testimonianza. Ma a me non importava, io volevo comunque farlo». E quindi le critiche allo svolgimento del processo: «Questa è una truffa. C’è un processo truccato. Non avrebbe dovuto svolgersi in quella sede. Non avremmo dovuto avere quel giudice, il processo in sé, è stato molto ingiusto».


Biden: «È una minaccia»

Subito dopo la fine del suo monologo, Trump ha lasciato la sala senza accettare domande dai giornalisti. Su X gli ha risposto immediatamente Biden: «Donald Trump sta minacciando la nostra democrazia. Prima ha messo in discussione il nostro sistema elettorale, ora il nostro sistema giudiziario». Lo staff della campagna elettorale del presidente, riferisce Nbc, avrebbe diffuso un comunicato per richiedere di non esprimere opinioni sulla vicenda giudiziaria dell’avversario, per tentare di non politicizzare ulteriormente un processo che dal primo giorno è per forza di cose sotto i riflettori. In una conferenza stampa sul Medio Oriente, il presidente ha esordito intervenendo nuovamente sulla vicenda: «Quello che è successo ieri a New York dimostra che nessuno è al di sopra della legge. Dire che un processo è truccato quando non ci piace il verdetto è pericoloso».

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