Guerra a Gaza, Biden svela il nuovo piano per il cessate il fuoco: «Israele lo ha accettato, ora tocca ad Hamas» – Cosa prevede

L’attesa conferenza stampa della Casa Bianca sul Medio Oriente: il presidente Usa ha svelato alcuni dettagli della proposta di accordo

Nell’attesa conferenza stampa di Joe Biden sulla situazione in Medio Oriente, dopo aver liquidato il verdetto di colpevolezza di ieri contro Trump, il presidente degli Stati Uniti ha rivelato alcuni dettagli sulla nuova proposta di accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L’inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che i negoziatori di Tel Aviv hanno proposto una roadmap, con obiettivi progressivi, per raggiungere la fine delle ostilità. Secondo le poche informazioni condivise da Biden, l’esercito israeliano nella prima fase accetterebbe una tregua militare sulla Striscia per sei settimane. «Questo è il momento che Hamas venga al tavolo dei negoziati e accetti l’accordo», ha detto il presidente, «è il momento che questa guerra finisca». La proposta, che sarebbe già stata accettata da Tel Aviv e inoltrata dal Qatar dagli emissari di Hamas, prevede tre fasi distinte.


Le tre fasi verso la fine delle ostilità

La prima fase durerebbe sei settimane e comprenderebbe «un cessate il fuoco pieno e completo, il ritiro delle forze israeliane da tutte le aree popolate di Gaza», il rilascio di alcuni ostaggi (tra i quali donne, anziani, feriti) e il rilascio di centinaia di persone, tra prigionieri palestinesi e ostaggi americani. In questa prima fase, i civili potranno tornare nelle loro abitazioni, in tutte le aree di Gaza, anche nel nord. Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, entrerebbero nella Striscia ogni giorno circa 600 camion, con la promessa di distribuire gli aiuti in modo sicuro ed efficace a coloro che ne hanno bisogno. Sempre a questo livello negoziale, verrebbero definiti i dettagli della seconda fase, che dovrà prevedere il rilascio di tutti gli ostaggi ancora in vita e il ritiro delle forze israeliane da Gaza. Infine, la conclusione delle ostilità e il piano di ricostruzione, con la consegna delle salme e dei resti di tutti gli ostaggi rimasti uccisi.


La replica di Netanyahu

Dopo l’annuncio del presidente statunitense, è intervenuto anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu, chiarendo la posizione del suo governo. «Abbiamo autorizzato la squadra negoziale a presentare uno schema per raggiungere la liberazione degli ostaggi», ha scandito il premier, aggiungendo che «la guerra non finirà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi prefissati, compreso il ritorno degli ostaggi e l’eliminazione dei miliziani e del governo di Hamas. Lo schema proposto da Israele, inclusa la transizione condizionata da una fase all’altra, consente a Israele di mantenere questi obiettivi».

Le reazioni

«L’ultima proposta è una significativa opportunità per andare verso la fine della guerra e delle sofferenze dei civili a Gaza». La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen accoglie con favore la bozza di accordo presentata da Biden: «Questo approccio in tre fasi è equilibrato e realistico. Ora ha bisogno del sostegno di tutte le parti». Una reazione simile a quella avuta dalla cancelleria tedesca, con la ministra degli Esteri Annalena Baerbock che ha definito la proposta israeliana «uno spiraglio di speranza e una possibile via d’uscita dall’impasse della guerra».

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