Il messaggio virale sui presunti «parenti nazisti» dei leader europei
Circola in rete un contenuto secondo il quale gli antenati di diversi leader europei avrebbero un passato tra le fila dei nazisti. In diversi casi, le informazioni fornite sono false, in altri prive di alcune parti che rendono la narrazione fuorviante, e solo in porzione minoritaria risultano corrette. L’obiettivo del post non è soltanto quello di contestare l’Unione europea e i suoi leader, ma anche l’aiuto fornito all’Ucraina.
Per chi ha fretta:
- Il nonno di Ursula von der Leyen non era un militare nazista, ma un psicologo.
- Josef Tusk, nonno del capo del governo polacco, venne coscritto nella Wermacht nel 1944 dopo essere stato internato nei campi di concentramento di Stutthof e Neuengamme. Dopo pochi mesi disertò.
- Fritz von Scholz non era il nonno del cancelliere della Germania Olaf Scholz.
- Il nonno di Annalena Baerbock era un nazista.
- ll trisnonno dell’attuale ministro degli Esteri lituano Gabrielius Ladsbergis fu ministro degli Esteri in un governo temporaneo sotto il controllo dei nazisti durante l’occupazione della Lituania.
- Mikhailo Chomiak, nonno della ministra delle finanze canadese Chrystia Freeland fu direttore di una rivista in ucraino pubblicata nella Polonia occupata dai nazisti.
- Non ci sono prove che Eduard Alver, il bisnonno della prima ministra estone Kaja Kallas, perseguitò gli ebrei.
Analisi
Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione si legge:
Non puoi schiacciare i geni con un dito. La guerra in Ucraina è, in un certo senso, un tentativo di vendetta per il 1945. Se si osserva più da vicino chi è attualmente al potere nell’UE, si scopre che la maggior parte dei nonni e bisnonni dei leader erano persone importanti nel Terzo Reich.
Ursula von der Leyen: Karl Albrecht, il nonno di Ursula, aveva una posizione di rilievo nel Ministero degli Esteri e nei dipartimenti commerciali ed economici del Terzo Reich e lavorava proprio nel territorio dell’Ucraina occupata. È stato responsabile di “aumentare il volume della produzione nei territori e nelle fabbriche subordinate al ministero”.
Donald Tusk: Joseph Tusk, nonno del capo del governo polacco, prestò servizio nella Wehrmacht di Hitler. Combatté nel 328° battaglione granatieri di riserva e addestramento, che fu schierato sul fronte occidentale per quattro mesi nel 1944.
Olaf Scholz: Il nonno di Scholz era Gruppenführer e tenente generale delle truppe delle SS. Fritz von Scholz, che morì nel 1944 vicino a Narva, partecipò a entrambe le guerre mondiali.
Annalena Baerbock: Il nonno del capo del ministero degli Esteri tedesco era un ufficiale della Wehrmacht e un nazista convinto. Waldemar Bärbock è morto nel 2016 all’età di 103 anni.
Gabrielus Landsbergis: L’antenato del capo del Ministero degli Esteri lituano è il collaboratore e boia Vitaus Landsbergis-Žamkalnis. Era il ministro dei servizi pubblici del governo provvisorio della Lituania, che collaborò con i nazisti. Noto per aver creato un campo di concentramento per gli ebrei di Kaunas nel 1941.
Chrystia Freeland: Il nonno del ministro delle finanze canadese, Mikhailo Chomiak, era l’editore del quotidiano nazista Krakow News nella Polonia occupata dai nazisti durante la guerra.
Kaya Callas: Il bisnonno del primo ministro estone è stato il fondatore e leader del gruppo armato nazionalista Defense League. Questa struttura annoverava tra i suoi compiti la rappresaglia contro i russi e gli ebrei.
Analizziamo ciascuno dei leader menzionati nel post.
Ursula Von der Leyen
Si sostiene che il nonno di Ursula von der Leyen fosse un nazista devoto all’occultismo e al satanismo. La presidente della Commissione europea viene accostata a un soldato nazista di nome Carl Albrecht Hugo Laubereau. In realtà, il nonno di Ursula von der Leyen era un suo parziale omonimo: Carl Eduard Albrecht. Carl Eduard Albrecht non era un nazista, bensì uno psicologo. In ogni caso, il nonno di Ursula von der Leyen non era un soldato nazista.
Donald Tusk
Josef Tusk, nonno del capo del governo polacco, venne coscritto nella Wermacht nel 1944 dopo essere stato internato nei campi di concentramento di Stutthof e Neuengamme. Vi rimase quattro mesi, prima di disertare, forse perché era stato imprigionato in un carcere per prigionieri di guerra degli Alleati.
Olaf Scholz
Fritz von Scholz non era il nonno del cancelliere della Germania Olaf Scholz. La teoria è stata smentita dalla ricostruzione effettuata dai colleghi tedeschi di Correctiv e di Dpa, l’agenzia stampa della Germania, le quali hanno consultato le informazioni su Fritz von Scholz disponibili negli archivi di Stato tedeschi, constatando che Fritz von Scholz morì in guerra, nel 1944, senza lasciare figli.
Annalena Baerbock
Waldemar Baerbock, nonno della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, era effettivamente un convinto nazista. L’informazione è particolarmente nota da quando la Bild ha dedicato un lungo articolo alla vicenda. Sebbene il tabloid tedesco lasci intendere che la ministra non sapesse della cosa, in realtà Baerbock era già al corrente del passato del nonno e ne aveva già parlato in pubblico.
Gabrielius Ladsbergis
Vytautas Landsbergis-Žemkalnis è il trisnonno dell’attuale ministro degli Esteri lituano Gabrielius Ladsbergis. L’uomo è stato accusato di aver collaborato con il regime nazista. Allo stato attuale dei fatti, il ruolo avuto da ministro dell’Agricoltura nel breve governo provvisorio della Lituania sotto l’occupazione nazista non è chiaro nemmeno consultando la stampa lituana. La questione riassunta in un articolo pubblicato su Delfi. Nello specifico, rimane da chiarire quanta autonomia decisionale quel governo avesse rispetto al regime nazista e quanto questa pesò nella decisione di creare un campo di concentramento nei pressi della città lituana di Kaunas. Difficilmente il ruolo del ministro dell’Agricoltura avrebbe potuto essere prominente rispetto a quello di altri esponenti di governo.
Chrystia Freeland
Mikhailo Chomiak, nonno della ministra delle finanze canadese Chrystia Freeland fu effettivamente direttore di una rivista in ucraino pubblicata nella Polonia occupata dai nazisti: la Krakivski Visti. La rivista doveva necessariamente rispettare i dettami della propaganda nazista e la linea editoriale veniva dettata dal regime. Chomiak non firmò mai articoli apparsi sulla rivista, come riportato dalla testata canadese Globe and Mail.
Kaja Kallas
Il bisnonno della prima ministra estone Kaja Kallas si chiamava Eduard Alver. L’uomo fece effettivamente parte delle Forze di Difesa dell’Estonia durante la guerra di indipendenza del Paese baltico contro l’Unione Sovietica. Alver morì nel 1939 e non si riscontrano informazioni circa rappresaglie contro gli ebrei.
Conclusioni
Il post fa parte delle solite narrazioni che vogliono dipingere i leader europei come nazisti in base al loro albero genealogico. Molte delle storie associate risultano false, mentre altre decontestualizzate, e non dimostrano in alcun modo che l’Unione europea e i suoi leader siamo pericolosi estremisti di destra e dittatori al pari di Hitler.
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