Perché un caso spagnolo e uno tedesco non dimostrano che l’Europa voglia rendere legale la pedofilia
Circola lo screenshot di un articolo de La Verità per sostenere che l’Europa abbia come obiettivo rendere legale la pedofilia. Nel pezzo, così come nelle sintesi delle condivisioni social, vengono riportato due episodi avvenuti in Spagna e Germania con i quali si vorrebbe confermare la teoria. Di fatto, entrambi i casi non hanno nulla a che fare con qualche strano disegno volto a rendere legale la pedofilia.
Per chi ha fretta
- La vicenda spagnola riguarda un manifesto dove è presente un bambino con la scritta «Se dice no, non è sesso, è aggressione».
- In Spagna è stata data la colpa al ministero dell’Uguaglianza, che però non ha responsabilità su quanto accaduto.
- La responsabilità è del Comune di Almeira che a seguito del manifesto, nonostante aver sostenuto che si trattasse di un errore, si è visto ritirare i finanziamenti per le campagne contro la violenza di genere.
- Si sostiene che la Germania abbia depenalizzato il possesso di materiale pedopornografico, ma non risulta alcuna depenalizzazione.
- Il disegno di legge approvato a maggio 2024 modifica le pene minime per questo genere di reato, mentre rimane inalterata la pena massima aumentata e approvata nel 2021.
- Il motivo della modifica delle pene minime riguarda la Corte Costituzionale federale e la necessità di valutare i casi in cui i genitori e insegnanti ottengono involontariamente tali contenuti non a scopo personale ma come «avvertimento su quanto accade».
Analisi
Ecco un esempio del post Telegram riportato su Facebook, dove l’utente commenta con un Europa SATANICA.
Di seguito il testo riportato nel post del canale Telegram Consenso Disinformato (noto alla sezione Fact-checking per altre notizie fuorvianti):
EUROPA VERSO LA PEDOFILIA «LEGALE»
In Spagna spuntano manifesti dove si dice che non c’è violenza se un bimbo acconsente al rapporto sessuale.
La Germania depenalizza il possesso di film porno con minori.
Il 3 agosto 2024 decadrà la legislazione dell’UE che consente ai prestatori di servizi di continuare a individuare e segnalare volontariamente gli abusi sessuali sui minori online e a rimuovere materiale pedopornografico.
Il post Telegram riporta un articolo de La Verità dal titolo “Europa verso la pedofilia «legale»“, il quale inizia con la seguente premessa: «Che il progetto di Unione europea, all’alba delle prossime elezioni di giugno, sia da correggere e non solo su elementi secondari, solo un cieco o un nostalgico dell’Urss potrebbe non vederlo».
Il cartello spagnolo e il Ministero dell’Uguaglianza
Nell’articolo de La Verità viene riportato il caso del cartello spagnolo apparso ad Almeria, citando le proteste di un rappresentante del partito Vox:
Dopo le proteste di Rocio De Meer Mendez, del partito nazionalista Vox, è stato lo stesso ministero dell’Uguaglianza, normalmente poco attento agli aspetti etici della cultura, a muoversi. Ottenendo la rimozione dell’infame manifesto e le scuse del sindaco Maria del Mar Vazquez Aguero.
La foto del poster è diventato virale in Spagna, usato per accusare il ministero dell’Uguaglianza di esserne l’autore responsabile e che stia spingendo per legittimare la pedofilia. Come ricostruito dai colleghi di Maldita, l’unico responsabile è il Comune di Almeria.
Nel 2024, il Comune di Almeria aveva avviato una campagna finanziata con i fondi stanziati per gli enti locali del Patto Statale contro la Violenza di Genere della Segreteria di Stato per l’Uguaglianza. A seguito della diffusione della foto e delle critiche, il Ministero dell’Uguaglianza ha ritirato i finanziamenti al Comune di Almeria (114.397,24 euro stanziati nel 2023) in quanto l’iniziativa non soddisfa i requisiti:
Dopo essere venuto a conoscenza della campagna pubblicitaria del Comune di Almería finanziata con i fondi del Patto Statale contro la Violenza di Genere, il Ministero della Parità, attraverso la Delegazione Governativa contro la Violenza di Genere, ha inviato una lettera al Comune in cui lo informa che questa campagna non sarà finanziata con questi fondi e lo esorta a rimuovere il logo del Patto di Stato “in tutto ciò che riguarda questa attività il più presto possibile”.
Il Ministero delle Pari opportunità prende questa decisione considerando che la campagna “non rientra in alcun modo in nessuno degli assi e delle misure proposte”.
Il 15 maggio 2024, il Comune e il sindaco avevano annunciato il ritiro del cartello, definire come errore l’affissione e che sarebbe stato approvato senza controllo. Nel suo tweet, la sindaca Maria del Mar Vazquez dichiara di aver provato orrore per quanto accaduto.
Di fatto, il cartello non è responsabilità del Governo spagnolo e del Ministero dell’Uguaglianza. Si tratta di un atto compiuto da un singolo comune che si è visto ritirare i finanziamenti per la campagna. Quest’ultima doveva riguardare solo la sensibilizzazione contro la violenza di genere. Risulta un’estrema forzatura sostenere un fantomatico legame con l’Unione europea.
La Germania non ha depenalizzato il possesso di film porno con minori
Ecco in cosa consiste la depenalizzazione:
Si tratta di un’ipotesi in cui, a seguito di un intervento legislativo, determinati fatti costituenti reato cessano di essere considerati tali, vengono assorbiti nella categoria degli illeciti amministrativi e come tali sono soggetti ad una sanzione amministrativa.
Secondo l’articolo de La Verità, la Germania avrebbe votato un disegno di legge per depenalizzare il possesso di materiale pedopornografico da parte degli adulti. In realtà, come riporta un articolo di gennaio 2024 del Bild, non si tratta di una depenalizzazione. Le pene rimangono, ma viene ridotta quella minima di un anno rimanendo inalterata la massima di dieci anni:
Ein entsprechender Gesetzesentwurf soll vom Kabinett beschlossen werden: Die Mindeststrafe liegt dann wieder deutlich unter einem Jahr Gefängnis (die Höchststrafe von bis zu zehn Jahren bleibt). Damit reagiert der FDP-Mann auf Forderungen aus der Praxis.
La decisione finale è arrivata il 16 maggio 2024, con l’approvazione della modifica delle pene minime. Il possesso verrà punito con una pena minima di tre mesi, mentre per la distribuzione la pena passa a un minimo di sei mesi. Le modifiche non vanno in alcun modo a toccare le pene massime, che rimangono tali come previste dall’inasprimento approvato nel 2021.
Per quale motivo è stata proposta e decisa la modifica?
Nel sito del parlamento federale (Bundestag) viene riportato il caso di genitori e insegnanti che hanno trovato materiale pedopornografico e lo hanno inoltrato al solo scopo di informarsi su quanto accade. Si tratta di episodi dove i contenuti entrano in possesso del destinatario in maniera involontaria. La proposta era nata da una richiesta di revisione da parte del tribunale distrettuale di Buchen alla Corte Costituzionale federale. Quest’ultima ha ritenuto che la pena minima di un anno, approvata nel 2021, fosse incostituzionale.
Conclusioni
Quanto accaduto in Spagna e in Germania non indica che ci sia un disegno dell’Europa al fine di rendere legale la pedofilia e la pedopornografia. Entrambi i casi vanno analizzati in base al loro singolo contesto, dove in nessun caso tale reato viene sostenuto o depenalizzato.
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