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Perché un rapporto sui cerotti non dimostra che siano cancerogeni

31 Maggio 2024 - 01:04 Fabio Verrecchia

Dal mese di aprile, su Facebook circolano numerosi post allarmistici riguardanti la presenza di PFAS nei cerotti, sostanze chimiche potenzialmente tossiche. La narrazione è scaturita da un’indagine condotta dal blog americano Mamavation, che ha inviato a un laboratorio 40 tipi di cerotti commercializzati da 18 aziende diverse per analizzare la presenza di PFAS, concentrandosi principalmente sui livelli di fluoro organico. Tuttavia, i risultati dei test analitici non sono sufficienti a confermare che tali prodotti siano cancerogeni o contengano sostanze chimiche che causano il cancro.

Per chi ha fretta:

  • Da aprile è in corso una campagna sulla presunta cancerogenicità dei cerotti a causa della presenza di PFAS.
  • Le analisi sono state riportate dal blog Mamavation.com, ma il test non è specifico per valutare se i cerotti comportino un rischio di cancro, rilevando soltanto la generica presenza di fluoro organico all’interno del tampone assorbente o dei lembi adesivi.
  • Siccome esistono migliaia di PFAS (noti anche come “sostanze chimiche per sempre”) e sebbene due in particolare siano implicati nel rischio di cancro, non possiamo presumere che tutte le sostanze chimiche PFAS riscontrate nei cerotti siano realmente cancerogene.
  • Ad oggi, non vi è alcun pericolo reale associato all’uso dei cerotti.

Analisi

Le notizie secondo cui i cerotti causerebbero il cancro o che conterrebbero sostanze chimiche cancerogene hanno iniziato a diffondersi su Facebook all’inizio di aprile 2024. Ecco l’esempio di testo che accompagna uno dei tanti post:

ATTENZIONE!
CONTROLLARE I CEROTTI

Le bende/cerotti contengono per sempre sostanze chimiche, che possono entrare direttamente nel flusso sanguigno.

Le bende di marchi come Band-Aid e CVS, contengono livelli pericolosi di “sostanze chimiche per sempre”.

Il gruppo di controllo sulla salute ambientale e sui consumatori Mamavation e Environmental Health News, ha testato 40 bende di 18 marche diverse, scoprendo che 26 avevano livelli rilevabili di fluoro organico, un indicatore di PFAS.

“Poiché le bende vengono posizionate su ferite aperte, è preoccupante apprendere che potrebbero esporre anche bambini e adulti ai PFAS”, ha affermato la dott.ssa Linda S. Birnbaum, coautrice dello studio..

“È ovvio dai dati che i PFAS non sono necessari per la cura delle ferite, quindi è importante che l’industria ne rimuova la presenza, per proteggere il pubblico dai PFAS e opti invece per materiali privi di PFAS.”

Le bende possono contenere PFAS a causa della loro qualità impermeabile.

@Liberaveritas2

Queste affermazioni si basano su un articolo del blog Mamavation, pubblicato il 2 aprile 2024, che riportava di aver inviato 40 cerotti di 18 marche diverse a un laboratorio per testare la presenza di PFAS (dette anche sostanze chimiche per sempre) misurando i livelli di fluoro organico. I dati hanno rivelato che su 40 cerotti analizzati, ben 26 contenevano fluoro organico a livelli superiori a dieci parti per milione (ppm), con livelli complessivi variabili da 11 a oltre 300 ppm. Tra i prodotti elencati figurano anche i cerotti BAND-AID menzionati nel post.

Cosa sono i PFAS?

I composti perfluoroalchilici, noti come PFAS, vengono ampiamente utilizzati per la loro eccezionale resistenza alla degradazione naturale e la capacità di respingere acqua e oli, rendendoli materiali ideali per molteplici applicazioni industriali. Questo è il motivo per cui sono presenti in diversi oggetti di uso quotidiano come pentole antiaderenti, abbigliamento e calzature impermeabili, imballaggi per alimenti, pesticidi e persino nell’acqua potabile.

I rischi per la salute

Negli ultimi anni, i PFAS hanno attirato l’attenzione per i loro potenziali effetti dannosi sulla salute umana. Studi recenti, sia sperimentali che epidemiologici, hanno portato l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, a rilevare un’associazione tra l’esposizione ai PFAS e l’incremento dei livelli di colesterolo negli esseri umani. Ulteriori ricerche hanno evidenziato possibili alterazioni funzionali del fegato e della tiroide, nonché impatti sul sistema immunitario e riproduttivo, e un rischio aumentato di sviluppare certi tipi di cancro. La principale via di esposizione ai composti perfluoroalchilici è rappresentata dal consumo di cibo e acqua contaminati.

Va sottolineato, però, che la famiglia dei PFAS comprende migliaia di sostanze chimiche diverse, solo due delle quali, l’acido perfluoroottanoico (PFOA) e l’acido perfluoroottansolfonico (PFOS), sono state classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC): il PFOA come potenziale cancerogeno di classe 1 e il PFOS come cancerogeno di classe 2B (le prove scientifiche sulla sua potenzialità di provocare il cancro sono ancora inconcludenti).

Perchè le analisi sui cerotti non dovrebbero preoccuparci troppo?

Per identificare effettivamente i rischi per la salute, Mamavation avrebbe dovuto testare specificamente i PFAS presenti nei cerotti anziché limitarsi ai livelli di fluoro organico. Sebbene i risultati dei test di laboratorio forniscano «un indicatore della potenziale presenza di sostanze chimiche dannose», non possono dirci in maniera affidabile se i PFAS rilevati nei cerotti costituiscano effettivamente un rischio di cancro. Ciò è dovuto al fatto che, come abbiamo visto, i PFAS comprendono migliaia di sostanze chimiche e non condividono tutte le stesse proprietà: alcune possono presentare rischi, mentre altre potrebbero essere del tutto innocue.

La riprova di quanto appena detto, ci arriva anche dai nostri colleghi di Science Feedback che hanno consultato diversi esperti in materia, confermando le stesse criticità nelle analisi riportate da Mamavation. Inoltre, hanno sollevato dubbi sulla riproducibilità dei test, sulle possibili contaminazioni e sulla tossicità relativa alle basse quantità riscontrate. Considerando l’ubiquità dei PFAS e il fatto che la maggior parte delle persone ha già livelli significativi di queste sostanze nel proprio corpo, gli esperti hanno sostanzialmente considerato “molto piccolo” il potenziale rischio per la salute derivante dai PFAS rilevati nei cerotti.

Conclusioni

Esistono prove scientifiche che dimostrano che alcuni PFAS, in particolare i PFOS, possono causare il cancro. Tuttavia, poiché esistono migliaia di sostanze chimiche PFAS, le attuali prove scientifiche che collegano i PFAS al rischio di cancro riguardano solo due di queste sostanze chimiche. Gli esperti hanno sottolineato che per valutare in modo affidabile il rischio di cancro, è necessario identificare il tipo di PFAS presente. Il blog Mamavation però ha testato solo il fluoro organico, un indicatore di PFAS, ma non ha identificato specificamente i tipi presenti. Pertanto, i risultati non forniscono prove sufficienti per affermare che i cerotti, inclusi quelli venduti con il nome di “BAND-AID” menzionati nei post che circolano su Facebook, siano cancerogeni.

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