«Esplosione nucleare dimostrativa»: il test atomico che vogliono in Russia per fermare la Nato

I consiglieri del Cremlino evocano «un fungo atomico che sarà trasmesso in diretta su tutti i canali televisivi del mondo»

C’è il precedente della crisi dei missili di Cuba del 1962. L’annuncio di Joe Biden sulla possibilità dell’uso di armi made in Usa per colpire il territorio russo. E, insieme, i sospetti della mano di Mosca dietro incendi e sabotaggi in Europa. Le minacce di Vladimir Putin sulla guerra globale portano il mondo verso l’escalation. E la Russia comincia a pensare a un test atomico (sul proprio territorio). Per dare un segnale al mondo. E agli Stati Uniti. L’«esplosione nucleare dimostrativa» l’ha proposta Dmitrij Suslov, membro del Consiglio per la politica estera e la difesa, un think tank vicino al Cremlino. E arriva proprio mentre la Russia annuncia esercitazioni con armi nucleari tattiche al confine con l’Ucraina. Dopo le «provocazioni occidentali» denunciate dallo Zar.


L’escalation

Repubblica racconta che il sito russo Reporter ha sottolineato come «i “partner occidentali” dimostrano di non essere più affatto preoccupati della nostra triade nucleare come deterrente». Per questo sarebbe necessaria l’«esplosione nucleare dimostrativa». Che secondo Suslov servirebbe a «confermare la serietà delle intenzioni della Russia e convincere i suoi oppositori che è pronta l’escalation». Per una «politica di contenimento e deterrenza», spiega. E questo perché «l’effetto politico e psicologico di un fungo atomico, che sarà trasmesso in diretta su tutti i canali televisivi del mondo, ricorderà ai politici occidentali la paura di una guerra nucleare». Suslov ha precisato che l’esplosione non dovrebbe essere effettuata in Ucraina ma in un territorio neutrale o russo. Per esempio nell’arcipelago Novaja Zemlja, Mare Glaciale Artico, dove l’Urss effettuava i suoi test nucleari fino al 1990. Putin lo scorso novembre, per altro, aveva revocato la ratifica del Trattato sul divieto di test nucleari.


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