Vannacci evoca la X Mas per raccogliere voti, l’appello shock ai fedelissimi: «Fate una DECIMA sul mio nome» – Il video
Roberto Vannacci ha seminato per mesi allusioni e strizzate d’occhio all’estrema destra per preparare il terreno alla sua candidatura alle prossime elezioni europee, poi concretizzatasi con la candidatura in quota Lega. Mai, però, si era spinto così in là come nel video spuntato da alcune chat riservate ai sostenitori più “incalliti”. Nello spot elettorale, breve e cristallino, Vannacci invita a votare per lui «facendo la Decima». Lo dice incrociando le dita a forma di ‘X’. Un riferimento che pare inequivocabile alla Decima Mas, il corpo militare italiano noto per aver disobbedito alle indicazioni del nuovo governo Badoglio dopo l’armistizio del 1943 per unirsi invece ai nazisti nell’occupazione dell’Italia del centro-nord, combattendo coi tedeschi e contro gli alleati e la Resistenza per puntellare la Repubblica sociale italiana, macchiandosi anche di crimini di guerra. «Sull’apposita scheda fate una “Decima” sul simbolo della Lega e scrivete Vannacci e li travolgeremo tutti con una valanga di voti. Per cambiare questa Europa che non ci piace», dice il Generale nello spot. Che non compare sui canali ufficiali della Lega, ma è stato intercettato dal TgLa7 sui canali social dei fedelissimi. Ora la clip è divenuta di dominio pubblico, e – facile prevedere – a scatenare un nuovo polverone su Vannacci e sulla Lega di Matteo Salvini che lo ha scelto come capolista in tutta Italia per le Europee dell’8 e 9 giugno. Non è la prima volta che la Decima Mas entra nel dibattito pubblico. In occasione della parata delle Forze Armate del 2 giugno 2023 diversi utenti in rete segnalarono un presunto “saluto fascista” da parte di un corpo militare al grido «Decima». Nulla di più falso. Il saluto solitamente fatto da diverse unità delle Forze Armate in questo tipo di parate non è quello fascista. Non esiste ad oggi l’unità militare X MAS e nello spezzone incriminato era inquadrata la Compagnia del Gruppo Operativo Incursori (GOI) del Raggruppamento Teseo Tesei (COMSUBIN). Erede della X Flottiglia MAS del Regno d’Italia (poi “Mariassalto”), non della X Flottiglia MAS della Repubblica Sociale Italiana (RSI) che si macchiò di crimini di guerra.
Il Generale: «Onore alle imprese pre-1943 di quella flottiglia»
Lo staff di Vannacci ha confermato dopo che il video è diventato di dominio pubblico che lo spot intendeva rendere omaggio alle «imprese eroiche» della Decima Mas, pur specificando che la clip «è stata realizzata da alcuni sostenitori», come a dire che non è da considerarsi materiale elettorale “ufficiale” del capolista della Lega. Per quanto riguarda il contenuto, lo staff di Vannacci riassume come segue l’oggetto dell’evocazione con la X: «La Decima MAS, come riportato da Treccani, è “il reparto dei mezzi d’assalto della Marina italiana che nel marzo del 1941 assunse la denominazione di X flottiglia MAS”. Nel libro “Il coraggio vince” il generale Vannacci ricorda come da ragazzo fu ispirato ad entrare nei corpi speciali dalle imprese compiute dalla X flottiglia Mas prima dell’armistizio. Il riferimento, come già scritto nel libro, è alle imprese di Malta e ad Alessandria In Egitto, prima dell’8 settembre». Una polemica simile era sorta durante la parata del 2 giugno 2023 con un intervento di Roberto Saviano e Michela Murgia, ricostruita in un articolo della sezione Fact-checking di Open.
Bonelli all’attacco
«L’appello al voto diffuso sui social dal candidato della Lega Vannacci in cui si invita a mettere una “Decima” sulla scheda è un atto assurdo e inaccettabile che offende profondamente la memoria storica e il rispetto per le vittime del nazifascismo. La Divisione X, dopo l’8 settembre, divenne una delle milizie nazifasciste più feroci della Repubblica di Salò, responsabile di almeno 300 morti innocenti secondo le
stime dell’Atlante delle stragi nazifasciste», attacca il portavoce di Europa Verde e deputato Avs Angelo Bonelli. Aggiungendo che «è doveroso ricordare che gli uomini della Flottiglia X Mas marchiavano o incidevano sul petto degli sventurati la “X” della decima. Dagli alberi delle strade pendevano i corpi dei partigiani con un cartello al collo che recitava: “È passata la Decima”. Questa deplorevole richiesta, nel giorno dei 100 anni del discorso di Giacomo Matteotti che gli costò la vita per mano fascista, è un insulto alla nostra democrazia e ai valori su cui si fonda la nostra Repubblica», sostiene Bonelli. «Questi sono gli alleati di Giorgia Meloni che chiedono il voto fascista. È indispensabile che tutte le forze democratiche condannino senza mezzi termini questo atto ignobile e che i cittadini siano consapevoli della gravità di tali richiami simbolici», conclude il leader di Europa Verde.
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