Andrea Favero non risponde sulla morte di Giada Zanola. Ma per il gip ci sono «gravi e precisi indizi» che l’abbia spinta lui dal cavalcavia

Il 39enne resta in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato della compagna

Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Andrea Favero, il 39enne accusato di aver ucciso Giada Zanola, la compagna 33enne precipitata da un cavalcavia dell’A4 a Vigonza, in provincia di Padova. Fermato poco dopo il tragico fatto, Favero resterà in carcere, con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Nonostante il suo rifiuto di parlare, il gip ha infatti accolto la sostanza dell’impianto accusatorio della procura, valutando che sussistano sussistano «gravi, precisi e concordanti» indizi di colpevolezza» a suo carico. Per questo ha emesso per Favero una nuova ordinanza di custodia cautelare, sebbene non abbia al contempo convalidato il provvedimento di fermo di indiziato di delitto, ritenendo non vi siano per il 39enne i presupposti del pericolo di fuga.


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