Il leghista Ciocca: «Io il Brad Pitt della politica, sessismo contro di me perché sex symbol». Com’è nato lo spot virale con le 4 ballerine

«Volevano darmi una mano» dice l’eurodeputato leghista candidato alle prossime Europee a proposito delle quattro sue fan che si sono prestate per lo spot diventato virale

L’idea di quello spot elettorale non sarebbe proprio nata dall’eurodeputato leghista Angelo Ciocca. È lo stesso politico, candidato alle prossime Europee, che al Fatto quotidiano prova a spiegare come sia nato quel balletto con tanto di canzone che parla di lui. Immagini diventate virali sui social, soprattuto spinte dalle prese in giro nei confronti dell’eurodeputato da sempre autore di diverse intemerate. Da consigliere regionale in Lombardia arrivò a portare un asina nell’aula del Consiglio per protestare contro Matteo Renzi. E non sono mancate le sue imprese in Europa, dal cartellino rosso mostrato a Ursula von der Leyen a quando calpesto il report di Moscovici, dopo la bocciatura alla manovra del governo M5s-Lega.


Lo spot contro l’astensionismo: «Ci sono riuscite»

Dietro lo spot ci sarebbe stata la voglia delle stesse ballerine di aiutare Ciocca, come spiega lui stesso a Lorenzo Giarelli sul Fatto: «Glenda, Carolina, Giulia e Nicola sono mie giovani fan. Volevano darmi una mano per avvicinare i giovani alla politica contro l’astensionismo. Perché fermarle? – si chiede Coccia – Dicono di esserci riuscite. Hanno cantato “l’Europa da svegliare, basta insetti da mangiare”. Nessuno, nei miei numerosi incontri, e ne ho fatti davvero molti, mi ha detto che hanno lanciato un messaggio sbagliato».


Vittima di sessismo

Una vita da provocatore quella di Coccia, che a proposito delle polemiche contro Papa Francesco per la «troppa frociaggine» nei seminari, non se la sente di esultare per lo sdoganamento del politicamente corretto: «Guardi, io potrei dire di essere stato vittima di sessismo». Tutta colpa degli avversari politici: «Mi hanno sempre definito il Brad Pitt della politica, mi attaccavano per essere un sex symbol e non mi sentivo così». Per Coccia più che un complimento sarebbe stato un giudizio sgradito: «In politica i complimenti andrebbero fatti e presi per quello che si fa. Per questo dico che c’è un po’ di sessismo».

ANSA / Enrico Tibuzzi | L’eurodeputato leghista Angelo Ciocca mostra il cartellino rosso e usa il fischietto per protestare sul piano Casa e Ursula von der Leyen

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