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Marco Tarquinio: «Vi spiego perché voglio sciogliere la Nato»

01 Giugno 2024 - 05:42 Redazione
L'ex direttore di Avvenire e candidato Pd alle Europee: ha cambiato la sua natura, ci porta alla guerra

L’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, candidato alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno con il Partito Democratico, nei giorni scorsi ha proposto di sciogliere la Nato. Oggi, in una lettera a Marco Travaglio pubblicata dal Fatto Quotidiano, spiega la sua posizione. Prima però ricorda che alla competizione elettorale lui corre da “civico”, su proposta della segretaria Dem Elly Schlein. E che il presidente francese Emmanuel Macron «cinque anni fa, nel 2019, certificava la “morte cerebrale” della Nato». Mentre anche Donald Trump ha proposto di «non proteggere più chi non paga». Quindi spiega: «Non c’è dubbio, ma poca informazione, sul fatto che abbia ormai cambiato natura la Nato, alleanza difensiva costituita a suo tempo per fronteggiare l’Urss e i Paesi poi allineati nel Patto di Varsavia».

Il cambio di natura

Tarquinio sostiene che dopo la fine della Guerra Fredda la Nato «ha mutato obiettivi strategici e lo fatto in sede intergovernativa senza passare dal dibattito e dalla ratifica dei Parlamenti». Poi dice che con l’invasione dell’Ucraina ordinata dal presidente della Russia Vladimir Putin la Nato è entrata in una fase di guerra ad alta intensità. Nella quale sono entrate le frasi di Macron sugli scarponi a terra e poi quelle di Jens Stoltenberg sugli obiettivi da colpire in territorio russo. «Mai, prima d’ora, si erano spinti a tanto i due grandi Paesi che fanno parte del gruppo dei sei fondatori della Ue, e che con l’Italia hanno costituito per decenni il triplice fondamento della casa comune europea», chiosa Tarquinio. «Infine, il presidente Usa Biden ha detto che si può far bombardare la Russia con le nostre armi, mettendo l’ombrello atomico americano in cozzo diretto con quello russo», conclude.

Un ballo sull’orlo dell’abisso

Si tratta di un ballo sull’orlo dell’abisso, secondo l’ex direttore di Avvenire. «La dottrina militare di Mosca prevede la risposta – anche nucleare – in caso di attacco portato sul territorio della Federazione Russa. E l’articolo 5 del Patto Atlantico prevede la solidarietà militare di tutti gli alleati nei confronti di ogni Paese membro», sostiene. E aggiunge che secondo questa logica qualunque paese può schierarsi e pretendere la solidarietà degli altri. Oppure Putin potrebbe rispondere, e a quel punto o la Nato contrattacca unita o è virtualmente sciolta. E conclude così: «Abbiamo cambiato in peggio la Nato, sciogliamola e diamo vita a un nuovo sistema di difesa. Non si fa in un giorno, ma meglio aver chiaro che in un giorno solo, con questa Nato, si può precipitare nell’abisso scavato dalla guerra di Putin».

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