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Natisone, poche le speranze di riavere vivi i tre giovani dispersi nel fiume. Trovato il cellulare di una delle ragazze: «Usato per lanciare l’allarme»

01 Giugno 2024 - 23:15 Alba Romano
Giovani dispersi fiume Natisone
Giovani dispersi fiume Natisone
Lo smartphone era nella borsa della 20enne Patrizia Cormos. Intanto, proseguono le ricerche, da oramai più di 36 ore

Patrizia, Bianca e Cristian. Tutti dai 20 ai 25 anni. Si stanno oramai perdendo le speranze per i tre ragazzi del Natisone, scomparsi inghiottiti dalla piena a Premariacco (Udine). Dopo quasi 36 ore dalla scomparsa, i soccorritori continuano a lavorare senza sosta, nella speranza, nella peggiore delle ipotesi di ridare i loro corpi alle famiglie. Intanto in giornata è stato ritrovato il cellulare utilizzato per lanciare l’sos al numero di emergenza 112 dai tre giovani travolti dalla piena del fiume Natisone a Udine. Il dispositivo – il cui segnale era stato intercettato nelle scorse ore – appartiene a Patrizia Cormos, la studentessa 20enne ancora dispersa, e si trovava all’interno della borsa della giovane. Il ritrovamento è avvenuto nella tarda mattinata vicino all’argine del torrente, non lontano dal ponte Romano. Le operazioni di localizzazione sono state rese possibili grazie al sistema Life Seeker, che utilizza un dispositivo montato su un drone per agganciare e individuare la posizione delle celle telefoniche, anche se il cellulare è spento. Nel frattempo, le ricerche iniziate in mattinata con gli elicotteri e i droni della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia, proseguono nella speranza di trovare i giovani al più presto.

La dinamica

I tre hanno raggiunto a piedi un isolotto di ghiaia al centro del fiume. Poi l’acqua è salita e sono rimasti bloccati. Un video li riprende abbracciati per non farsi portare via dalla piena. I vigili del fuoco hanno tentato di salvarli lanciandogli una corda dall’alto, che i ragazzi non sono riusciti ad afferrare. Poi sono scomparsi nelle acque. Si tratta di tre giovani: una 20enne residente in Friuli, una sua amica di 23 anni di origini rumene e il fidanzato 25enne di quest’ultima. Sulla riva del fiume è stata trovata un’automobile Bmw con targa della Romania. Le due amiche risiedono a Campoformido. I vigili del fuoco hanno cercato di utilizzare anche una scala allungata sopra il fiume per salvarli, ma senza risultati.

Il tentativo di salvataggio

La ragazza italiana si chiama Patrizia Cormos. La ragazza rumena si chiama Bianca Doros. Il terzo ragazzo è il fidanzato di quest’ultima. Secondo quanto ricostruito ad oggi, l’auto con i tre ragazzi è arrivata alle 13.20 all’altezza del Ponte Romano a Premariacco. Alle 13.35 è partito il primo alert: lo lancia l’autista di uno scuolabus comunale che li vede nel fiume. Alle 13.50, quando arrivano i soccorritori, sono già immersi nell’acqua fino alle ginocchia. Poi alle 14 il tentativo con la scala che fallisce di un soffio. Poi nel filmato si vedono i ragazzi che tentano di afferrare le funi e uno di loro che la manca di poco, finché la piena non li porta via.

Le ricerche confidano sul fatto che i ragazzi possano essersi riusciti ad aggrappare a qualche ramo e magari avvicinarsi alla sponda del fiume. «Non siamo in un periodo di piene, ma chiunque abiti qua e conosca questo fiume, che può registrare un aumento del livello dell’acqua molto rapido proprio come un torrente, non si sarebbe mai azzardato a scendere sul greto in una giornata come questa», dice al Corriere della Sera il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata.

L’allarme lanciato dai ragazzi e da un passante

«Probabilmente quei ragazzi non hanno resistito alla sua forza attrattiva, come moltissime persone in altri periodi dell’anno, senza rendersi conto del rischio che correvano», conclude. Il campo base dei soccorsi è stato allestito ad Orsaria. Prima dell’autista erano stati i ragazzi stessi a lanciare l’allarme. Attualmente duecento persone hanno battuto l’area per cercare i tre dispersi con elicotteri, gommoni, uomini della protezione civile e del soccorso alpino. In queste acque ci sono vortici e cavità.

Il Natisone è spesso soggetto a piene improvvise, come avvertono i cartelli che vietano la balneazione nell’area proprio per il pericolo di annegare. «Le ricerche proseguiranno anche stanotte e fino a quando sarà necessario nei prossimi giorni», ha detto ieri Andrea D’Odorico che coordina le ricerche. «La situazione meteo non gioca a favore delle ricerche. Sono previste anche nelle prossime ore condizioni gravose. Il fiume Natisone è in piena, ha una corrente fortissima, ha carattere torrentizio e ha molte anse, nelle quali i dispersi potrebbero essere rimasti bloccati».

Le ricerche riprese stamattina

Sono riprese questa mattina, primo giugno, le ricerche dei tre ragazzi. I vigili del fuoco hanno mantenuto anche durante la notte un presidio nel campo base allestito a Premariacco, proseguendo le verifiche nella zona immediatamente a ridosso del ponte Romano. A oltre 20 ore dalla scomparsa, le possibilità di trovare i dispersi ancora vivi sono quasi azzerate, sia per la velocità dell’acqua, sia per l’ipotermia. Gli esperti sono persuasi che il fiume possa restituire i corpi dei ragazzi perché il Natisone ha quello che è stato definito un carattere torrentizio estremo: a piene improvvise, come quella di ieri, fa seguito uno «sgonfiamento» altrettanto repentino, con portate d’acqua che improvvisamente si fanno esigue.

Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev | I soccorritori impegnati nelle ricerche dei tre ragazzi nel fiume Natisone

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