In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ATTUALITÀInchiestePiemonteTorinoUniversitàViolenza sessualeViolenza sulle donne

«Io e te solo sesso e amore su un’isola deserta», chiuse le indagini su Di Vella: il docente di Torino accusato di violenza sessuale sulle specializzande

01 Giugno 2024 - 13:00 Ugo Milano
giancarlo di vella accuse molestie difesa
giancarlo di vella accuse molestie difesa
Tra il 2017 e il 2022 l'ex direttore della Scuola di specializzazione di Medicina legale, secondo la ricostruzione della procura, si è reso protagonista di molestie e abusi ai danni di cinque specializzande

Chiuse le indagini sul docente universitario Giancarlo Di Vella, 51 anni ed ex direttore della Scuola di specializzazione di Medicina legale dell’Università di Torino, accusato di violenza sessuale, stalking e falso ideologico nei confronti di alcune studentesse specializzande. Gli abusi denunciati risalgono agli anni tra il 2017 e il 2022. Secondo quanto emerso dagli atti investigativi, il professor Di Vella avrebbe costretto cinque studentesse a subire comportamenti sessuali non consensuali, tra cui spinte contro mobili, abbracci non richiesti e commenti di natura sessuale. Le giovani hanno poi riferito di carezze non appropriate sulle spalle e sul collo e avrebbe toccato loro sui glutei. In alcuni casi, il professor avrebbe proposto rapporti sessuali e avrebbe fatto pressioni sulle studentesse per ottenere favori sessuali.

Gli abusi

In un’occasione, «durante un’autopsia, con il pretesto di legare il camice a una studentessa» le avrebbe cinto «con le braccia il corpo all’altezza del seno». A un’altra avrebbe proposto di vivere di «solo sesso e amore su un’isola deserta». Le vittime, ora assistite da un team di avvocati, in quel periodo hanno inizialmente adottato una serie di strategie per evitare di rimanere sole con il professore. Di Vella avrebbe, inoltre, anche adottato un comportamento ostile verso alcuni studenti, escludendoli dalle attività didattiche e isolandoli dall’ambiente ospedaliero. Oltre ad essere accusato di aver certificato un numero di autopsie superiore a quelle effettivamente eseguite durante il suo mandato come direttore della Scuola di specializzazione, al fine di ottenere l’accreditamento dell’istituto da parte del Miur.

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti